Per il quarto anno consecutivo si marcerà lungo le strade della Toscana, da Firenze a Viareggio, per dire “basta!” alla prostituzione, una forma moderna di tratta che riduce in schiavitù centinaia di ragazze, molte delle quali minorenni.
La partenza è prevista per le ore 19 di venerdì 3 maggio 2019, a Firenze (Parco delle Cascine), dove Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, farà il suo intervento, seguito nelle varie tappe della staffetta dalle testimonianze di giovani donne sopravvissute alla tratta, oggi integrate.
Si marcerà tutta la notte fino ad arrivare a Viareggio, il giorno successivo: l’arrivo è previsto per sabato 4 maggio alle 17,30 in Piazza Mazzini.
Importante in questa edizione anche il sostegno di Unicoop Firenze e delle sezioni fiorentine dei soci, che in collaborazione con la Comunità Papa Giovanni XXIII hanno attivato un progetto di accoglienza e reinserimento lavorativo di vittime uscite dalla tratta. Con il patrocinio del Comune di Firenze.
Quest’anno saranno presenti alla marcia podistica anche i partner del progetto europeo “RIGHT WAY - Building integration pathways with victims of human trafficking” (AMIF-2017-AG-INTE), che mira a sviluppare un percorso di integrazione olistico e duraturo per l'inclusione economica e sociale di donne nigeriane vittime della tratta. Attraverso il progetto sarà realizzato un percorso pilota per sostenere l’integrazione economica e sociale delle vittime nelle città di Trieste, Faenza, Senigallia, Vicenza, Firenze, Lamezia.
Il partenariato, coordinato dalla Comunità Papa Giovanni XXII, comprende organizzazioni con una riconosciuta esperienza nell’assistenza e nell’integrazione di vittime di tratta: Caritas di Vicenza, Trieste, Senigallia, Pescara, Faenza e Comunità Progetto Sud. Il partner belga ICMC Onlus si occupa di integrazione di persone vulnerabili, come rifugiati, richiedenti asilo, vittime di tratta attraverso programmi di protezione e assistenza umanitaria.
Dopo aver inserito in questi anni nella produzione del miele 20 giovani vittime di tratta e averne formate un centinaio nell’ambito della ristorazione, la Cooperativa Il Pungiglione non si ferma qui. «La nuova esperienza che realizzeremo nel corso del 2019 – spiegano gli operatori della Comunità Papa Giovanni XXIII – è il coronamento di un sogno che coltiviamo da anni: l’apertura di un laboratorio in Provincia di Firenze che prevede la produzione di borse in pelle, maglie con disegni, semilavorati forniti da marchi importanti». Il laboratorio verrà portato avanti inizialmente da membri della Cooperativa insieme a 2 giovani vittime di tratta per arrivare, nello sviluppo-previsione, all’inserimento lavorativo di 10 giovani donne. La formazione professionale specifica verrà garantita grazie alla sinergia tra Cisl di Firenze, un gruppo di pellettieri in pensione e l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Il progetto, che ha tra i partners l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e la Cooperativa Il Pungiglione, sarà possibile grazie al finanziamento della Cassa di Risparmio di Firenze e ad un progetto europeo che coinvolge enti ecclesiali e del terzo settore, compreso l’impegno di Unicoop Firenze per il 2019.
(irene ciambezi)
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Centinaia di magliette gialle con la scritta «Questo è il mio corpo. Un’altra strada è possibile»: anche quest’anno da Firenze a Viareggio si marcerà contro lo sfruttamento delle donne ai fini della prostituzione. Il 4 e 5 maggio 2018, oltre 120 chilometri verranno o percorsi in 23 ore dai podisti, tutti a piedi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tratta delle donne per lo sfruttamento sessuale: saranno oltre 500 le persone coinvolte. E il 3 maggio 2018, alla vigilia dell'evento, un seminario ed una veglia di preghiera aiuteranno i fiorentini a trovare le chiavi di lettura per un'emergenza che riguarda la loro città'arte e tutta Italia.
Serena è una volontaria dell’Unità di Strada della Comunità Papa Giovanni XXIII. Ogni settimana incontra le ragazze vittima di tratta per offrire loro aiuto e supporto. In occasione della staffetta ha deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi per sostenere le uscite di un anno in strada. Sostienila anche tu.
Tra venerdì 5 e sabato 6 maggio 2017 centinaia di persone tra associazioni, gruppi giovanili, scout, comuni cittadini e anche assessori, sindaci, hanno indossato la stessa maglietta, per dire no allo sfruttamento della prostituzione, lungo 120 chilometri di strade della Toscana. Uniti alla Comunità Papa Giovanni XXIII da luglio 2016 in prima linea nel promuovere, con parlamentari di diversi partiti, la proposta di legge finalizzata a fermare i clienti delle prostitute, coloro che finanziano lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di esseri umani che ne è all’origine. Corridori coraggiosi si sono alternati per 24 ore su strade urbane ed extraurbane da Firenze a Viareggio, attraversando alcuni comuni toscani dove si rileva il maggior numero di vittime dello sfruttamento sessuale, nonostante il Progetto regionale Satis per la tutela delle vittime: Campi Bisenzio, Prato, Agliana, Montecatini, Altopascio, Lucca, Pisa, Vecchiano e Viareggio.
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Nel quartiere della periferia di Firenze, è intervenuto Giovanni Paolo Ramonda spiegando l'impegno della Comunità di don Benzi a fianco delle vittime di tratta in tutta Italia. Serena Perini, consigliera comunale e membro della Comunità, ha lanciato la Campagna antitratta Questo è il mio corpo. Con l’occasione è stato promosso anche il libro Non siamo in vendita. Schiave adolescenti lungo la rotta libica. Storie di sopravvissute dell’Editore Sempre Comunicazione.
Tra le tante storie di vittime, ha colpito la testimonianza di una diciassettenne nigeriana sopravvissuta accolta dalla Comunità Papa Giovanni XXIII che in Piazza Dalmazia ha spiegato: «I clienti sapevano che ho 17 anni, ma non gli interessava niente: dobbiamo fermare gli uomini che usano il corpo di tante ragazzine come me. I clienti devono sapere che anche noi siamo delle persone!».
E l’Assessore al Welfare e alla Sanità del Comune di Firenze, Sara Funaro, le ha risposto: «Noi ci siamo! Tutte le ragazzine devono vivere la propria giovinezza in mezzo all'allegria e alla ricerca di un futuro migliore. Chi le porta in strada deve essere condannato in maniera pesante senza se e senza ma. Le piazze stanno cambiando e possono finalmente coinvolgere sempre più la popolazione anche su questi drammi».::
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Anche il Sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio ha manifestato tutta la sua solidarietà per le donne schiave del sesso sul suo territorio. Ma oltre alle autorità al femminile, di tappa in tappa, si aggiungono altre voci.
Ad Agliana, sono i giovani scout del gruppo di Pistoia a colorare la staffetta e a raccontare la toccante esperienza del primo contatto con chi vive la notte in strada da cui è nata poi l’iniziativa di coinvolgere l’onorevole Bini prima firmataria della proposta di legge.
Un messaggio originale sul significato della liberazione delle vittime di tratta arriva anche dal Presidente del Consiglio comunale di Pisa, Raniero del Torto. «Si corre con il corpo per esprimere un senso di libertà; si corre su una strada che non dovrebbe esistere per la prostituzione per creare un collegamento. Si corre con una staffetta perché ognuno deve portare il suo contributo».
A Viareggio, Marta Graziani, Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe dà una nota in più al senso di questa maratona di solidarietà. «Che la strada diventi come il salotto di casa nostra, un luogo dove poter accogliere e creare relazioni umane» e non un posto in cui sfruttare le persone più vulnerabili.
Foto di Daniele Barresi