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Il problema maggiore di un carcerato è che per la società rimarrà sempre tale. Un ladro o un assassino viene identificato a vita con lo sbaglio che ha commesso. L’Ambito Carcere nasce dall'incontro fra diverse persone della Comunità Papa Giovanni XXIII e i detenuti, nelle carceri italiane ed estere.
Un incontro con persone che spesso hanno vissuto storie di abbandono, mancanza di opportunità di formazione e crescita culturale, un'adolescenza trascorsa in ambiti familiari e sociali degradati ai margini della legalità, e che poi hanno imboccato la strada ingannevole della delinquenza. L'obiettivo primario è il recupero della persona e il reinserimento in società, combattendo lo stigma che accompagna i detenuti.
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha elaborato un progetto innovativo che si pone come obiettivo prioritario la rieducazione del carcerato. La “Comunità Educante con i Carcerati” (CEC) (link alla pagina del CEC) offre ai recuperandi un percorso educativo in una dimensione familiare e comunitaria in fasi successive, con professionalizzazione al lavoro che sia terapia e strumento di reinserimento sociale.
Nella nostra esperienza abbiamo constatato che solo il 12% di coloro che hanno portato a termine il programma di recupero presso le nostre strutture è tornato a delinquere, a fronte di una media nazionale del 70-75%.
Per sviluppare la riflessione sulle tematiche del cambiamento personale e sociale, l’APG23 ha avviato l’Università del perdono (LINK alla pagina), una vera “scuola di perdono” svolta attraverso seminari specifici tenuti da relatori esperti in varie discipline e con un carattere esperienziale.
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