Uniti nella liberazione delle vittime della prostituzione. La Chiesa condanna la prostituzione e ammonisce i violentatori.
Ero tra i partecipanti del Simposio internazionale sulla Pastorale della strada a Roma, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti. Il 17 settembre il Papa, ci ha salutati uno ad uno. Così ho potuto salutarlo personalmente e, a nome della Comunità Papa Giovanni XXIII, assicurare che siamo tutti con lui, chiedendogli anche, con le parole di don Oreste Benzi, che ci aiuti affinché la Chiesa sia unita nella liberazione delle vittime della prostituzione e intervenga sui clienti del mercato del sesso e di ogni ambito di sfruttamento.
In quel momento mi sono sentita di consegnargli il mio libro Quello che gli occhi non vedono, edito da Sempre Comunicazione, in cui ho raccolto la voce delle sopravvissute al racket, accolte nelle nostre case famiglia. Il Papa ha risposto: «Farò tutto il possibile ma tutti voi dell'Associazione Papa Giovanni XXIII pregate tanto tanto per me! Grazie davvero per quello che fate!».
Il Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti ha infatti raccolto la scorsa settimana le proposte avanzate al Simposio internazionale sulla Pastorale della strada da 42 rappresentanti di congregazioni religiose e organismi ecclesiali che hanno incontrato il Pontefice in Vaticano. Nei prossimi giorni il Papa lancerà un Piano di azione in risposta al fenomeno dei bambini e delle donne della strada alla luce degli insegnamenti dell' Enciclica Laudato si' sul degrado del Creato che è anche degrado delle creature.
Tre i punti che segnano una svolta nella Pastorale della strada:
La Chiesa condanna tutte le forme di prostituzione che disonorano e degradano la dignità della vita dei bambini e delle donne e chiede di abolire ogni forma di prostituzione legalizzata ovunque esista.
Chiede ai governi di assicurare alla giustizia tutti coloro che facilitano o promuovono o organizzano qualsiasi forma di sfruttamento e ammonisce i trafficanti, gli sfruttatori e i violentatori ad abbandonare tali attività e a convertirsi.
Propone di inserire materie di studio sullo sfruttamento sessuale e lavorativo dei bambini e delle donne, all’interno della formazione nei seminari, nei collegi, nelle scuole e nelle università.
«I bambini e le donne della strada non sono numeri, - ha ricordato Bergoglio – non sono pacchi, ma sono figli di Dio, come noi, hanno i nostri stessi diritti. Non scoraggiatevi nell'occuparvi con premura di questo popolo invisibile!».
Che il Papa abbia davvero a cuore il loro futuro è evidenziato anche in uno dei passaggi del discorso pronunciato venerdì 25 settembre nel Palazzo di Vetro di New York all'Onu. «Il mondo chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante (...) per vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato».
(Irene Ciambezi)