A Rimini il 30 e 31 ottobre un convegno nazionale per comprendere cosa c’è dietro la tratta degli esseri umani e per capire cosa si può fare per le migliaia di famiglie abbandonate al loro destino per le strade d’Europa, e le barche naufragate nei nostri mari con il loro carico di morte e disperazione.
A parlarne saranno rappresentanti istituzionali delle Nazioni Unite, degli organismi internazionali e del governo. Poi giornalisti, docenti universitari e politici. Soprattutto saranno presenti i profughi ospiti delle strutture del nostro territorio. Ci saranno collegamenti in diretta con i campi profughi e le periferie: Libano, Grecia, Reggio Calabria.
Proprio un campo profughi del Libano, a pochi chilometri dalla Siria, è, per diversi mesi l’anno, la “casa” del riminese Alberto Capannini. Alberto, sposato con 3 figli, è uno dei responsabili di Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII. “Viviamo in mezzo ai profughi siriani, con loro, in tende come le loro cercando di non lasciarli soli di fronte a questa violenza enorme, la violenza della guerra - ci racconta Alberto. Da questo “osservatorio privilegiato” Capannini ha la possibilità di vedere queste masse di persone che hanno perso tutto, che scappano dalla guerra e dalla violenza con il sogno di poter vivere in pace in Europa e “Non sarà certo un muro o un filo spinato a fermarle”.
Il convegno “Il coraggio di essere umani – dalle periferie del mondo le risposte alle emergenze del nostro tempo” si terrà a Rimini al teatro Novelli il 30/31 ottobre 2015. E’ organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Porterà il proprio contributo anche il coordinamento per la Pace di Rimini, che ha allo studio i percorsi di integrazione sul territorio.
Per info e iscrizioni ilcoraggiodiessereumani.apg23.org
Per interagire in diretta durante i lavori del convegno l’hastag è #iohocoraggio
Scarica l’intera testimonianza di Alberto Capannini.