A ridosso del 31 ottobre vetrine e locali sono stati invasi dalla simbologia di Halloween, che ogni anno si afferma con maggiore evidenza. Ma da dove nasce questa festa e cosa c'è dietro? Troviamo le risposte in Halloween. Lo scherzetto del diavolo, il nuovo libro di don Aldo Buonaiuto, animatore generale del Servizio Antisette occulte della Comunità Papa Giovanni XXIII
Una prospettiva antropologica
Un libro che «si pone all'incrocio tra la ricerca intellettuale e l'azione pastorale» ha scritto Monsignor Giovanni D’Ercole nella prefazione. È questa l’angolatura dalla quale guardare un fatto assolutamente dissonante con la nostra cultura: «Nella notte a cavallo tra l’ultimo giorno di ottobre ed il primo novembre le strade e i locali si popolano di bambini e adulti grottescamente vestiti da scheletri, streghe e vampiri, zombies piuttosto che pipistrelli, gatti neri, licantropi, e così via. Le nostre strade, le vetrine dei negozi, persino i corridoi delle scuole si colorano improvvisamente di arancione e si addobbano di zucche giganti. Intagliate a mo' di “faccia cattiva”, spuntano fuori dal nulla quasi magicamente: è Halloween, la festa delle zucche!»
Ma che storia è questa?
In un’affascinante ricostruzione storica, il testo segue il percorso di Halloween, fin dalla ricorrenza Celtica di Samhain (il dio delle tenebre, che segnava la fine dell’estate e quindi la sconfitta della luce), alla sovrapposizione alla festa di Ognissanti da parte di Papa Gregorio III intorno al 731. Il cammino di Halloween si fa poi complesso, sbarcando in America e poi tornando in Europa.
Dove sta il problema?
«Quando il mostruoso è considerato piacevole – si legge nel libro – il terrificante è divertente, l’orrido è appagante, cade il confine tra il bene e il male». Il vero problema è che Halloween «veicola valori che si richiamano al paganesimo, dunque, totalmente contrari a quelli cristiani. Ciò non avviene apertamente, ma in modo subdolo e nascosto sotto una coltre illusoria e fantastica, di festa, di divertimento ingenuo e di allegra mascherata».
Un invito per gli uomini di buona volontà
«La cattive abitudini – ha detto Buonaiuto in una recente intervista – si possono rimuovere con l'aiuto e la forza della fede. Senza portare avanti inutili crociate, il male va chiamato con il suo nome e combattuto, innanzitutto presentando in alternativa proposte di bene».
Proposte che il libro offre in abbondanza a genitori, educatori e tutti coloro che sono interessati ad approfondire un fenomeno che non possiamo liquidare con superficialità.
(Marco Scarmagnani)