lunedì 29 febbraio, mentre all’aeroporto di Roma Fiumicino i primi profughi siriani accompagnati da Operazione Colomba atterravano in Italia grazie al canale umanitario apertosi con il Libano, a Ginevra nella sala XX del Palazzo delle Nazioni Unite la dr.ssa Maria Mercedes Rossi - principale rappresentante dell’Apg23 all’ONU - presentava un intervento orale (al minuto 1:53:45) congiunto con altre 8 organizzazioni della Società civile portando la voce dei migranti e chiedendo con forza il rispetto dei loro diritti umani.
Ieri pomeriggio, infatti, durante un Pannello intitolato “Integrare i Diritti Umani ed il Diritto allo Sviluppo nell’implementazione dell’Agenda 2030 per uno Sviluppo Sostenibile” la rappresentante principale dell’Apg23 è intervenuta di fronte ai delegati dei 147 paesi dell’ONU per sottolineare come “In questa straordinaria epoca, dove più di 60 milioni di persone sono state forzate a lasciare il loro paese essenzialmente a causa di conflitti e persecuzioni, dove uno straordinario numero di rifugiati e migranti sono pronti ad imbarcarsi in viaggi pericolosi ed incerti per trovare asilo in un posto sicuro, l’intera comunità internazionale sta venendo meno all’obbligo e perdendo l’opportunità di rispondere al SDG n. 10 e ad altri impegni globali e consensuali. L’Europa ed il resto del mondo, che ha gli strumenti e l’esperienza per rispondere a questa crisi, fino ad ora ha lasciato che compassione e solidarietà venissero prevaricate da interessi politici interni e paura.”
L’Agenda 2030 con i suoi 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile rappresenta un importante strumento internazionale che dovrebbe aiutare uno sviluppo integrale di tutti, perché nessuno sia lasciato indietro. Questa la speranza di molti, che si realizzerà solo con l’impegno di tutti.