È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in seguito agli sviluppi della drammatica crisi umanitaria in corso in Afghanistan. «Nelle nostre case famiglia in Italia e all'estero stiamo accogliendo tanti giovani, anche minorenni, provenienti dall'Afghanistan, giunti con i corridoi umanitari dai campi profughi in Grecia. Nelle nostre case trovano protezione, stabilità, consolazione per le loro indicibili ferite e ci raccontano l'angoscia per i loro familiari rimasti in Afghanistan», continua Ramonda.
«Il pensiero e la preghiera vanno a coloro che stanno subendo gravissime ingiustizie, violenze, riduzione in schiavitù, in particolare alle donne, alle bambine, ai bambini e alle minoranze etniche. Non possiamo girare loro le spalle — conclude Ramonda —. È urgente che le istituzioni europee siano orientate all'inclusione e all'accoglienza, rifiutando i rimpatri forzati, agendo a livello politico con proposte che si oppongano alla logica della violenza».