L’alluvione in Emilia Romagna ha colpito duramente case famiglia, famiglie affidatarie, realtà di accoglienza, comunità terapeutiche, centri occupazionali della Comunità Papa Giovanni XXIII e delle sue Cooperative sociali tra Bologna e Rimini, soprattutto nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna.
Alcune case sono state completamente allagate, altre hanno subito pesanti danni, altre sono rimaste isolate a causa di smottamenti e sono state evacuate perché in zone a rischio frane e non sapremo quando potremo tornarci né dove continuare a dare accoglienza a chi vive con noi. Sono famiglie con ragazzi e persone con disabilità, persone che hanno esigenze speciali e particolari, per cui i cambiamenti sono destabilizzanti, o che abbiamo accolto in accordo e convenzione con le Prefetture, i servizi sociali e per cui a volte è complicato persino lasciare la provincia di residenza.
Sono state settimane di grandi fatiche e preoccupazioni, soprattutto per le persone che accogliamo, con disabilità, con storie di fragilità, spaventate.
Non possiamo che essere grati alle tante persone che da tutta Italia ci hanno fatto sentire la loro calorosa vicinanza: amici, conoscenti, volontari, Associazioni, Istituzioni, fino al generoso gesto del Presidente Mattarella.
Tutti, indistintamente, ci avete dato forza e speranza attraverso le vostre preghiere, i vostri messaggi di affetto, aiutandoci a liberare le nostre case dal fango, a salvare quanto possibile, inviandoci cibo e beni di prima necessità, sostenendoci attraverso preziose donazioni.
Non bastano le parole ad esprimere la nostra infinita gratitudine.
C’è ancora moltissimo da fare, ma sentirvi così vicino ci dà la certezza che insieme possiamo davvero affrontare tutto.
Grazie.
Qui abbiamo raccolto i racconti e gli aggiornamenti su quanto abbiamo vissuto nelle prime settimane post alluzione.
11 luglio
01 giugno
Alluvione, i bambini superano il trauma con l'arte.
Mentre la Romagna cerca di rialzarsi, la scuola elementare paritaria Don Oreste Benzi di Forlì ha proposto ai i suoi giovani studenti di rielaborare l'esperienza dell'alluvione attraverso l'arte e il disegno chiedendo loro di esprimere su di un foglio le proprie emozioni e percezioni. Leggi l'articolo completo su Sempre
31 maggio
L'esperienza di oggi é riassunta bene in questa foto scattata nel giardino della Comunità Terapeutica di Albereto, Faenza profondamente colpita dall'alluvione.
Siamo ancora nel fango ma c'è anche la Rosa... tutti noi, i fratelli della comunità e tutta la solidarietà e la Provvidenza che ci circonda.
Grazie!
Elisabetta
30 maggio
Durante la sua visita in Romagna, il Presidente Mattarella ha incontrato la Comunità e in particolare la responsabile di zona Elisabetta Cimatti, i ragazzi della Comunità Terapeutica di Albereto di Faenza gravemente colpita e Giovanni Belosi, papà della casa famiglia "San Giovanni Bosco" sfollata a causa dell'alluzione. Un'occasione unica per ringraziare personalmente il Presidente della sua generosità.
L'incontro è stato ripreso dal servizio del TG3 delle 19.30.
29 maggio
“Vorrei chiedere all'Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d'accoglienza sono state gravemente colpite dall'alluvione dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l'impegno nella società e nelle istituzioni che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo Vi e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati".
Con queste parole ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in Vaticano per ricevere il Premio Paolo VI alla presenza di Papa Francesco, ha espresso la volontà di devolvere la somma collegata al premio alle nostre case alluvionate.
Grazie Presidente.
28 maggio
La storia della casa famiglia "San Giovanni Bosco" di Faenza raccontata da TG2000.
26 maggio
Marco, ex senzatetto, aiuta gli alluvionati di Cesena.
25 maggio
A Cesena abbiamo recuperato dal fango prodotti alimentari di un supermercato alluvionato.
24 maggio
Continuano i lavori di pulizia nella Comunità Terapeutica di Albereto, vicino Faenza.
Oggi sono venuti a dare manforte i richiedenti asilo politico accolti nelle nostre case di Rimini. Ci sono anche i ragazzi volontari da Ravenna e dal Friuli.
23 maggio
Oggi un gruppo di volontari e membri della Comunità dalla zona di Pesaro sono arrivati a Faenza per aiutare a pulire la nostra casa famiglia alluvionata.
A Cesena, invece, i ragazzi della nostra casa di accoglienza di Bagnile hanno lavorato per recuperare prodotti in un supermercato di Cesena che è stato allagato e distribuirli alla popolazione.
#FOTOGALLERY:FAENZA#
22 maggio
I ragazzi di San Patrignano oggi sono venuti ad aiutarci a spalare il fango ed a pulire le nostre strutture di Albereto, vicino Faenza, dove ha sede la nostra comunità terapeutica evacuata e temporaneamente accolta a Forlì. Qui la difficoltà maggiore è che l'acqua ancora non defluisce.
Il servizio del TGR Rai3 EMILIA ROMAGNA
21 maggio
Tanti giovani, amici, membri della Comunità delle zone vicine, figli e persone accolte sono andati ad aiutare a ripulire le zone e le case colpite a Forlì e Faenza. Tra loro anche Cricca, figlio di una famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII appena reduce dalla trasmissione Amici.
Si sta ripulendo anche la Comunità Terapeutica di Albereto di Faenza, totalmente svuotata da tutto ciò che era all’interno e con ancora acqua e fango all’esterno che non defluisce e rende impossibile prevedere quando si potrà rientrare.
A Cesena abbiamo recuperato dal fango prodotti alimentari di un supermercato alluvionato. Una ventina di nostri volontari, insieme a quelli dell'associazione “ScartiAmo” e in collaborazione con il Banco di solidarietà, che ha messo a disposizione spazi e attrezzature, hanno lavorato senza sosta per due giorni. I prodotti recuperati sono stati distribuiti gratuitamente agli alluvionati. Sempre a Cesena durante il week end abbiamo gestito uno spazio per bambini che abbiamo chiamato “Lascia i tuoi bimbi a giocare e vai a spalare”.
20 maggio
I due Cas (centri di accoglienza straordinaria) di Colmano e Predappio, le case dove accogliamo e viviamo con ragazzi profughi sulle colline forlivesi, sono stati evacuati.
La zona è a forte rischio frane, diverse hanno già reso difficilmente percorribili le strade di collegamento ai centri principali.
Le due case si trovano sulle colline di Predappio e le frane hanno lesionato tutte le strade intorno ed era possibile raggiungerle solo a piedi, inoltre da qualche giorno mancava la corrente elettrica e l’acqua.
Gli ospiti sono 26 ragazzi richiedenti asilo con 2 operatori.
Attualmente i ragazzi sono stati ospitati in Curia a Ravenna, che ha messo gratuitamente a disposizione i posti necessari per due settimane e un refettorio per poter consumare i pasti. Il ristorante "I passatelli" di Ravenna ha offerto gratuitamente i pasti per i primi due giorni e la mensa dell'opera di Santa Teresa si è offerta di cucinare i pasti dei giorni successivi.
19 maggio
I nostri ragazzi delle realtà meno colpite dall’alluvione sono andati a prestare aiuto a Cesena per ripulire le case e le strade allagate e dare aiuto e sostegno a chi è in situazioni drammatiche in queste ore.
#FOTOGALLERY:CESENA#
A Colmano, sulle colline forlivesi, la situazione è molto pericolosa. Lì c’è una casa di accoglienza che in queste ore sta ancora aspettando di essere evacuata. Il problema sono le frane e gli smottamenti che hanno isolato la casa dal resto del mondo, mentre piove ancora e c’è il rischio di altri crolli.
#FOTOGALLERY:COLMANO#
Un ragazzo che anni fa è stato accolto dalla Comunità e che oggi seguiamo nel suo percorso verso l’autonomia è stato salvato ieri sera alle 22 dai soccorritori che sono arrivati con l’elicottero. Su era rifugiato sul tetto della sua casa, completamente sommersa, con un fuoco acceso. “Ho visto la morte in faccia” ci ha detto quando siamo riusciti a metterci in contatto con lui.
18 maggio
Le 13 persone isolate alla comunità terapeutica di Albereto di Faenza sono state evacuate nelle notte. «I soccorritori sono arrivati poco prima di mezzanotte, ci hanno portato via in elicottero. - spiega Andrea Negri, responsabile della struttura - Hanno dovuto fare quattro viaggi, l'ultimo alle 3 di notte. Abbiamo passato la notte in una palestra allestita dalla Protezione Civile a Forlì». Nel pomeriggio i ragazzi che stavano seguendo il percorso terapeutico per uscire dalle loro dipendenze si sono trasferiti con i loro educatori e responsabili presso un'altra Comunità Terapeutica della Comunità Papa Giovanni XXIII vicino Forlì.
«Quando sono venuti a prenderci c'erano due metri d'acqua, il nostro pulmino è stato sommerso dall’acqua, non si vedeva. - racconta Giovanni Belosi, il papà della casa famiglia allagata evacuata ieri pomeriggio – Elsa, che ha una grave disabilità psichiatrica, urlava, mentre Biagio, che ha un grave ritardo mentale, piangeva. Loro non parlano e non capivano quello che stava succedendo. Adesso siamo in una situazione sicura e si sono tranquillizzati. Due ospiti della casa sono rientrati temporaneamente dagli anziani genitori che non hanno avuto problemi con l'alluvione. Invece il volontario in servizio civile ed un altro ragazzo che vive con noi sono rientrati nella nostra casa per cominciare a spalare il fango. Anche se faticano perché qui a Faenza non si trovano più scope, badili e stivali».
La casa famiglia di Giovanni è a Faenza, nel quartiere Borghi, e qui vivono 7 ragazzi di cui 3 con disabilità. Al momento ha ricevuto ospitalità in emergenza in un'altra zona della città, presso la casa di una volontaria che aveva svolto il servizio civile nei mesi scorsi presso la struttura.
La casa di accoglienza per profughi di Bagnile, vicino Cesena, rimasta isolata perché circondata dall’acqua, è finalmente tornata accessibile con il ritirarsi dell’acqua dalle strade. «Grazie al Cielo la casa è leggermente sopraelevata rispetto alla pianura circostante, abbiamo tre metri di dislivello, per cui ieri la casa era come un'isola. Questo ci ha salvati». A parlare è Giorgio Pollastri, responsabile della casa in cui sono ospitate 11 persone provenienti dal Bangladesh e dall'Africa. «I ragazzi ieri a mezzanotte hanno soccorso un uomo che si era trovato bloccato con l'auto in un fosso. Non sappiamo come ci sia arrivato. Ha passato la notte da noi, gli abbiamo dato da mangiare e vestiti asciutti. Oggi i ragazzi sono andati a spalare il fango in una casa vicina dove vive una coppia di anziani».
Nella casa famiglia di via Tolemaide a Rimini, composta da 15 persone anche adulti con disabilità fisica e psichica, si è lavorato a tempo di record grazie a tanti volontari che l’hanno liberata dall’acqua che aveva invaso il piano terra per diversi centimetri. Gianni e Rosa sono così tornati a casa per rendersi conto dei danni subiti.
Nelle zone interne e di collina, sono ancora diverse le case isolate o con problemi di collegamenti per via delle numerose frane, che andranno evacuate e per cui dovremo cercare una soluzione alternativa e probabilmente non temporanea.
17 maggio
«Nessuno si aspettava un simile disastro. Aspettavamo la pioggia ma mai avremmo pensato quello che sarebbe successo». A parlare è Andrea Bendandi, responsabile di casa famiglia a Faenza. Tutta la Romagna da Bologna fino a Rimini è sotto l'acqua. Tutti i fiumi sono esondati. La situazione più grave è a Faenza dove una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII ha il piano terra completamente allagato. «Siamo otto persone, di cui tre con gravi disabilità. - spiega Giovanni Belosi, il responsabile - Siamo ancora in attesa di essere evacuati. Sappiamo che i soccorritori stanno facendo il massimo, ma le richieste sono tantissime».
Anche la comunità terapeutica di Albereto, vicino a Faenza, è sott'acqua. I 13 ragazzi ospiti sono al primo piano in attesa di essere evacuati. «Ieri sera siamo andati a letto con la paura ma è stato durante la notte che l'incubo è diventato realtà. - racconta Andrea Negri, responsabile della struttura - Al piano terra è andato tutto completamente distrutto, il frigorifero galleggia in un metro d'acqua, le auto e i pulmini sommersi».
Le situazioni sono tantissime. Il Villaggio della gioia a Forlì ha l'acqua che è a pochi metri dalle case. La Capanna di Betlemme di Forlì, casa di accoglienza per senza fissa dimora, ha tutta l'acqua intorno. Le due case per profughi nell'Appennino sono completamente isolate a causa delle frane. La luce manca in tantissime delle nostre strutture da ieri sera. La comunità terapeutica di Bagnile nel Cesenate è irraggiungibile perché è divenuta come un'isola in mezzo a un grande lago. Una casa famiglia di Rimini ha visto tutto il piano terra allagarsi ed è stata evacuata e accolta in un'altra struttura della Papa Giovanni, la Colonia Stella Maris.