È passato un anno dalla notte tra il 16 ed il 17 maggio quando 350 milioni di metri cubi d’acqua si riversarono sulla Romagna. Tutti i fiumi dell'area - il Lamone, il Savio, il Senio, il Sillaro, il Montone, il Santerno - esondarono e ruppero gli argini in più punti allagando città, paesi e campagne. Alla fine si conteranno 17 vittime, 36mila sfollati, 8 miliardi di danni.
È passato un anno e eventi come questo, ma fortunatamente meno drammatici al momento, stanno toccando in questi giorni la Lombardia, dove sono esondati i fiumi Seveso e Lambro a causa di forti e incessanti piogge.
Le immagini dell’alluvione del 2023 sono ancora fresche nella memoria delle persone delle nostre realtà colpite da questo evento drammatico: case famiglia, famiglie affidatarie, case di accoglienza, comunità terapeutiche, centri occupazionali, Cooperative sociali. Alcune case sono state completamente allagate, altre hanno subito pesanti danni, altre sono rimaste isolate a causa di smottamenti e sono state evacuate perché in zone a rischio frane.
Tra le strutture colpite vi è anche la comunità terapeutica della Cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII che si trova ad Albereto, nella campagna vicino Faenza. Dopo 11 mesi in cui la struttura è stata inagibile, adesso la comunità terapeutica vi è potuta rientrare (puoi leggere qui alcune testimonianze).
Sono stati mesi di grandi fatiche e preoccupazioni, soprattutto per le persone con storie di fragilità, famiglie di persone con disabilità che hanno esigenze speciali per cui i cambiamenti sono stati ancor più destabilizzanti. Ma sono stati anche mesi di grande solidarietà, data e ricevuta, che ha mobilitato tanti giovani, persone da tutta Italia, associazioni che hanno fatto arrivare il loro aiuto, aziende che hanno donato quanto potevano per garantire beni andati persi nell’alluvione.
Come IKEA, che ha donato un totale di oltre 2.500 mobili a varie realtà della regione, di cui oltre 700 alla Comunità Papa Giovanni XXIII, e Lidl Italia, che ha donato beni alle famiglie alluvionate, ma anche Expert Italia, Fondazione Azimut, Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus, solo per citarne alcuni. E poi lo straordinario gesto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che scelse di destinare alla Comunità e alle famiglie alluvionate il Premio Paolo VI conferitogli proprio in quei giorni.
Questa generosità è stata tale che ha permesso alla Comunità non solo di intervenire in aiuto delle sue case alluvionate e delle sue famiglie sfollate, ma di raggiungere famiglie e persone già in difficoltà, con cui la Comunità era in contatto e, lavorando in rete con la Caritas e le associazioni del territorio, di far arrivare aiuto a chiunque avesse bisogno.
Oggi siamo ancora grati per l’aiuto ricevuto e assicuriamo la nostra vicinanza e le nostre preghiere a tutte le persone che adesso in Lombardia si trovano a vivere questi momenti di paura.