È stato approvato lunedì 13 marzo il nuovo Regolamento di Polizia urbana con la maggioranza Pd pressochè compatta, che prevede tra l'altro all'art. 41 la multa di 400 € per chi si ferma in strada per contrattare prestazioni sessuali a pagamento.
La Comunità Papa Giovanni XXIII applaude il
sindaco Tiziano Tagliani che ha scelto di mettersi in ascolto della voce dei cittadini che l'8 febbraio erano scesi in strada per la
Fiaccolata per le vittime di sfruttamento sessuale e tratta organizzata da numerose associazioni ferraresi per promuovere la Campagna denominata
Questo è il mio corpo e la proposta di legge di Modifica all'art.3 della Legge Merlin, volta a sanzionare i clienti. E, nonostante alcune voci contrastanti all'interno del Consiglio Comunale, ha sostenuto l'urgenza e l'importanza di quell'articolo che oltre a ragioni di decoro urbano e di intralcio alla sicurezza come prevedono altri regolamenti e
ordinanze in altri comuni dell'Emilia-Romagna (Parma, Modena, e di recente anche
Piacenza), sottolinea che
la sanzione al cliente rientra tra gli interventi volti allo scoraggiamento della domanda, per un più efficace contrasto alla tratta degli esseri umani ormai radicata nel contesto prostitutivo. Nel corso della riflessione in Commissione sul Regolamento comunale, l'Assessore alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari, Chiara Sapigni aveva infatti specificato che tali interventi sono richiesti sia dalla Direttiva dell'Unione Europea 36/2011 che dal Piano nazionale antitratta del Ministero dell'Interno.
La Comunità di don Benzi dal 2006 è presente sulle strade ferraresi della zona Gad (dintorni della stazione) e del quartiere di Via Bologna con una Unità di Strada che annualmente conta tra i 700 e i 1000 contatti di potenziali vittime di tratta e che incontra chi chiede di uscire dal giro ogni settimana nell'ufficio messo a disposizione all'interno dell'Assessorato alle Politiche sociali. Nel Report 2016 di cui è stata data informativa anche al Consiglio comunale, era emersa negli ultimi mesi la presenza in strada di quasi un centinaio di giovani donne nigeriane e albanesi che agli operatori di strada avevano dichiarato di essere state costrette in strada. Inoltre gli operatori avevano
segnalato alle forze dell'ordine la presenza in strada di presunte minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni (di cui due sono state accolte negli ultimi due mesi) provenienti dal flusso dei profughi, fenomeno in aumento secondo i
dati sulle minorenni dell'Associazione Papa Giovanni XXIII anche in altre città italiane.