Amnesty International Italia, Comitato per la riconversione RWM e il lavoro sostenibile, Movimento dei Focolari Italia, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Save the Children Italia si mobilitano contro la produzione sul suolo italiano di armi pesanti vendute all'Arabia Saudita e ai suoi alleati, e destinate alla guerra in Yemen. La Comunità Papa Giovanni XXIII aderisce e rilancia, come appartenente alla Rete Italiana per il Disarmo.
«È previsto fra due giorni - la mattina di giovedì 20 giugno - l’arrivo nel porto di Genova di un’altra nave-cargo saudita, la Bahri Jazan, con il probabile intento di imbarcare i 4 gruppi elettrogeni della Teknel che, a seguito delle mobilitazioni dei lavoratori portuali, erano stati trasferiti nelle scorse settimane al Centro smistamento merci (Csm) per essere ispezionati. Ancora una volta rinnoviamo il nostro appello al Governo a sospendere immediatamente l’invio di ogni tipo di materiale militare destinato all’Arabia Saudita e contestualmente invitiamo le maestranze del porto di Genova a non prestare il proprio servizio per operazioni di carico di merci e materiali militari o di uso duale destinati ai sauditi», si legge nel comunicato stampa congiunto.
Terzo settore e mondo cattolico italiani sono mobilitati, leggi l'articolo sugli armamenti prodotti in Italia e diretti in Yemen pubblicato dalla rivista online SempreNews.