«Come Comunità Papa Giovanni XXIII affianchiamo Papa Francesco senza sé e senza ma, nell'opporsi al suicidio dell'umanità rappresentato dalle armi nucleari». Così Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, intervenuto in conferenza stampa oggi. «È giusto che diventi prioritario garantire la pace e la sicurezza per la povera gente — ha continuato — contribuendo a costruire la speranza del disarmo con una svolta reale. Serve un cammino di popolo, che parta dai territori e dai giovani, che salvaguardi le future generazoni dal flagello della guerra. Dobbiamo puntare sul dialogo, senza lasciare nessuno indietro. La vera sicurezza può nascere solo dalla cooperazione e dalla solidarietà internazionale»·
Ramonda ha anche sottolineato la necessità di lavorare alla riconversione dell'industria bellica, proponendo l'istituzione di un Ministero della Pace, che «Denunci l'immoralità e l'illegalità delle armi di distruzione di massa». «Ci rifiuteremo con i nostri giovani — ha concluso — di essere corresponsabili nell'alimentare focolai di guerra».
Così Ramonda è intervenuto oggi durante la conferenza stampa on line di presentazione del documento firmato da 39 presidenti nazionali di realtà associative del mondo cattolico italiano, e che chiede all’Italia di ratificare il Trattato Onu di proibizione della armi nucleari. Il 25 aprile 2021 i presidenti nazionali delle Acli, dell’Azione cattolica italiana, dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, i responsabili italiani del Movimento dei Focolari e il coordinatore nazionale di Pax Christi hanno infatti proposto al mondo cattolico italiano la sottoscrizione di un documento nel quale si chiede al Governo e al Parlamento italiano la ratifica del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, entrato in vigore lo scorso 22 gennaio 2021 con il raggiungimento della cinquantesima ratifica.
In queste settimane il documento ha raccolto altre 34 adesioni (giungendo così a 39) da movimenti, associazioni e altre realtà del mondo cattolico italiano, cui hanno fatto seguito anche quelle di diversi direttori di riviste a diffusione nazionale e di importanti realtà locali.
«Ne deriva una richiesta alta e forte che si accompagna a quella insistente di Papa Francesco e di diversi vescovi italiani che si sono ufficialmente espressi in questa direzione – affermano i promotori -. Il Governo e il Parlamento del nostro Paese non possono restare insensibili a tutti questi appelli, che si uniscono a quelli della campagna Italia ripensaci che ha visto una forte mobilitazione di sindaci e di realtà della società civile nel richiedere al nostro Paese la ratifica del Trattato Onu».
Alla conferenza stampa sono intervenuti alcuni dei firmatari del documento.