Cartabia: «Mai più bambini in carcere anche grazie alla Papa Giovanni»
La Ministra della Giustizia in Commissone Parlamentare Infanzia e Adolescenza
«Anche un solo bambino in cella è troppo». La Ministra della Giustizia Marta Cartabia non ha usato mezzi termini ieri nel corso dell'audizione davanti alla Commissione Parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. Ad oggi sono ancora 16 i bambini in carcere con le loro madri detenute, per questo il Ministro della Giustizia ha spiegato che «mai più bambini in carcere è il nostro obiettivo».
«Lo sforzo di trovare situazioni alternative è prioritario e tante possibilità stanno maturando, perché non ci siano più bambini in carcere. Le difficoltà in questo settore sono più significative e ingombranti di quanto non si possa immaginare» ha proseguito la ministra.
«Non di rado ci sono madri che preferiscono restare all'interno degli istituti di pena. Preferiscono cioè non uscire, o non sono nelle condizioni di uscire, anche se la legge loro consentirebbe di scontare altrove la pena residua, perché vedono nel carcere un rifugio. Fortunatamente il numero delle madri con figli in carcere in tutta Italia è in forte diminuzione: oggi è quasi un terzo rispetto al 2019, quando c'erano 44 madri con 48 minori».
«Nella ricerca di soluzioni alternative, sono di grande aiuto le risorse che ci vengono offerte generosamente dal terzo settore. - ha concluso il Ministro Cartabia - Da quando sono ministro ho avuto contatti molto molto proficui con la Comunità Papa Giovanni XXIII che si è fatta avanti spontaneamente per offrire delle soluzioni a queste situazioni. Molto spesso l'impossibilità di dare misure alternative dipende dalla mancanza alle spalle delle madri di un domicilio adeguato di condizioni di vita familiare adeguate. La Comunità Papa Giovanni mi ha aiutato ad accogliere a Bologna una mamma detenuta, che ha continuato a scontare al di fuori dell'istituto la sua pena, ricongiungendosi con i suoi figli. Un solo bambino tirato fuori da carcere è un bambino che ha la possibilità di crescere».