I ritiri di spiritualità del 2019 della Comunità Papa Giovanni XXIII sono momenti di meditazione personale aperti a tutti. Durano dai 3 ai 5 giorni e si rivologno a giovani ed adulti, d'estate è possibile vivere esperienze per famiglie. Vediamo per mesi quelli che ci accompagneranno fino alla fine dell'anno, a partire dalla data di inizio.
- 30 agosto: deserto dell'accoglienza e della condivisione, Frosinone
- 11 ottobre: deserto missionario, in Emilia Romagna (provincia di Ravenna)
- 4 ottobre: ritiro spirituale in Veneto a Costabissara (Vicenza), da definire.
- 6 dicembre: ritiro di spiritualità d'Avvento in Emilia Romagna, a Rimini.
A questo link è possibile scaricare il volantino con la proposta di spiritualità completa.
Per informazioni: segreteria.eduform@apg23.org
#FOTOGALLERY:volantini19#
La spiritualità di Don Oreste Benzi
Don Oreste Benzi ripeteva continuamente, tanto da farlo diventare uno dei suoi slogan più conosciuti: «Non si sta in piedi, se non si sta in ginocchio». Sin dall’inizio del suo cammino infatti, mentre si chiariva in lui sempre più l'aspetto della condivisione diretta di vita con gli ultimi, si precisava la spiritualità propria di un nuovo carisma e cresceva il bisogno di preghiera. Nel 1976 presero avvio le prime tre giorni di deserto, un tempo privilegiato di ritiro spirituale per immergersi in maniera prolungata nella preghiera, nell’adorazione e nell’ascolto della Parola di Dio.
La partecipazione ad un ritiro spirituale annuale è uno dei pochissimi “obblighi” d’amore – così li definiva don Oreste – che tutti i membri della Comunità Papa Giovanni XXIII sono chiamati a vivere. Sono giornate caratterizzate dal silenzio e dalla contemplazione per facilitare l’incontro intimo e personale con Gesù.
Mantenendo queste caratteristiche di fondo, in questi anni le proposte si sono diversificate in maniera da rispondere alle nuove esigenze dei cristiani. Le tre giorni di deserto sono aperte a chiunque voglia fare questa esperienza intensa di preghiera.
Il libretto di preghiere usato durante i ritiri spirituali
I ritiri spirituali sono basati sul libretto mensile con i commenti al Vangelo e alle letture del giorno curati da Don Oreste Benzi: chiedilo al numero di telefono 0442.626738 dalle 9.30 alle 13.30, oppure WhatsApp: 320.9305920 oppure lasciaci il tuo numero per farti richiamare.
Ritiro sulla spiritualità del povero a Bologna
Il finestrino si abbassa e separa, nel freddo della notte, una lacrima spezzata sulla guancia dall’eco delle parole in inglese dei volontari. Dentro in furgone in sei pregano e invocano la protezione di Maria su di lei. Fuori resta sola Sofia, e ripensa alla proposta che questi sconosciuti le hanno appena fatto: «Sali con noi, non prostituirti mai più». «Prego il Signore ogni volta che vado con qualcuno di tornare viva», ammette un’altra ragazza di 20 anni.
Per chi sta dentro al furgone, e ritorna dal Convento dell’Osservanza di Bologna, l’incontro con le donne costrette alla strada è la prima di tre tappe di questa tre giorni di spiritualità di fine estate.
A chi rimane fuori resta la collanina colorata di un rosario artigianale, ricevuta in dono, lampo di luce breve fra un abuso sessuale e il successivo. In mezzo, in quell’incontro o in quella lacrima di commozione, Gesù povero e servo e sofferente — è questo il nocciolo della spiritualità che viene proposta — espia su di sé i peccati del mondo.
#FOTOGALLERY:PST2018#
Ultimo weekend di agosto; nella notte seguente il secondo incontro nella notte rompe l’indifferenza dei passanti di Bologna; i volontari incontrano i senza fissa dimora che si rannicchiano sotto i portici del centro città. Ecco Andrea: ha scelto di dormire in strada dopo il fallimento dell’azienda di famiglia, anche se adesso
arriverà il freddo. Gli offrono the caldo e un quarto d’ora di attenzione.
Claudia in un buio sottopasso incontra una coppia di persone tossicodipendenti, 50 anni lui e 30 lei. «Nel tunnel ho avuto paura. Poi li abbiamo avvicinati, come si incontrano degli amici. E all'improvviso non erano più tossici, ma persone con un volto, che avevano soltanto una storia da raccontare. L’uscita di ieri sera mi ha toccato in modo particolare; porto a casa il grande grazie al Signore per questo pezzettino importante del mio percorso personale», racconterà poi.
Ritiro spirituale per adulti, per incontrare Gesù
35 persone da tutta Italia hanno vissuto l’edizione 2018 di questa occasione di deserto, che propone ogni anno l'esperienza di incontro con i poveri più tipica della Comunità di Don Benzi; alla mattina dopo le lodi c’è il momento di meditazione e di confronto sull’esperienza vissuta, di riflessione personale e poi di Adorazione Eucaristica. Insieme i partecipanti si aiutano nello scoprire la presenza di Dio nelle proprie povertà più profonde e nei limiti della vita di ciascuno. Domenica l’Eucarestia fra le sbarre è occasione d’incontro con i detenuti del carcere Dozza di Bologna.
Molti dei partecipanti — non tutti — sono membri della Comunità Papa Giovanni XXIII; qualcuno ha appena iniziato a scoprirne la proposta, con la guida di Don Adamo Affri, sacerdote che in una delle case famiglia dell’associazione è andato a vivere. Fra le molte proposte spirituali di momenti di deserto distribuite durante l’anno, quello di fine settembre è organizzato proprio dal coordinamento che si occupa delle accoglienze dei poveri nelle case dei figli spirituali di Don Benzi.
La dimensione della fraternità, unica famiglia spirituale
«In queste tre giornate non abbiamo vissuto con profondità la dimensione del silenzio, come avviene in altri percorsi, ma piuttosto quelle della fraternità fra di noi e dell’incontro con i poveri, che come Comunità ci caratterizzano molto. L’incontro con le donne della strada, con i detenuti, con gli homeless, li rente umani ai nostri occhi: abbiamo scoperto delle persone, piuttosto che dei problemi», spiega Stefano Villani, fra gli organizzatori. «Chiave vincente — continua — è stata la flessibilità: l’autogestione all’interno di questa bellissima casa francescana che ci ha ospitato ci ha permesso di andare incontro alle esigenze di tutti».
Fra i partecipanti, racconta Anna: «Questo deserto andrebbe promosso di più all'esterno, come occasione per far conoscere la spiritualità della Comunità; abbiamo vissuto un’esperienza che si presta molto più di altre ad essere condivisa e raccontata, anche con chi non vi conosce direttamente, o per chi vuole solamente iniziare un cammino».
Marco Tassinari
15/02/2019
NOTIZIE CORRELATE