Il 14 settembre il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha concluso la giornata dedicata alla “Provincia Granda”, (la visita alle eccellenze italiane del cuneese) con un incontro pubblico al teatro Toselli di Cuneo. Qui il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda, gli ha consegnato il “piano antitratta” della Comunità, il documento-base della campagna Questo è il mio corpo.
Questo è il mio corpo è una campagna per la liberazione delle vittime di tratta e sfruttamento, promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII con la collaborazione di un cartello di associazioni.
Da 30 anni la Comunità si batte al fianco delle ragazze vittime di prostituzione trattata, per costruire con e per loro una vita dignitosa. Solo in Italia si stima che siano tra le 75.000 e 120000.
Nell'esperienza delle unità di strada, operatori, volontari, nella vita che passa nelle case di accoglienza, sembra chiaro che l'unico modo che si ha per combattere questa schiavitù è colpire la domanda, ovvero il cliente.
Molte legislazioni europee già lo fanno (è il cosiddetto modello nordico), la più recente è quella francese di aprile 2016.
La campagna propone delle azioni per chiedere al Parlamento e al governo italiani una legge che sanzioni il cliente, in particolare appoggia la proposta di legge Bini (Atto Camera 3890 "Modifica all'articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, concernente l'introduzione di sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione").
Giovanni Paolo Ramonda è fiducioso: «Siamo sicuri che il Parlamento accoglierà questa nostra istanza, comprendendo che la prostituzione è una violazione dei diritti umani e una lesione della dignità della donna».