Riportiamo la dichiarazione orale resa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII al Consiglio dei Diritti Umani sulla guerra in Ucraina.
"Chiediamo l'immediata sospensione delle ostilità in Ucraina: ancora una volta si sceglie la follia della guerra, il cui impatto più devastante ricade sui civili e sulle popolazioni indifese. Vorremmo fare eco a quanto ha detto papa Francesco: «chi fa la guerra dimentica l'umanità, non parte dalle persone, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette gli interessi di parte e il potere davanti a tutto». Con la nostra lunga pratica di Protezione Civile Disarmata e Nonviolenta nelle zone di guerra, abbiamo assistito alle conseguenze catastrofiche delle guerre: vedove, orfani, vite distrutte. Dall'altro lato, abbiamo sperimentato la forza costruttiva della Nonviolenza. La guerra in Ucraina, come ogni altro conflitto, viola in primo luogo il diritto umano degli individui e dei popoli alla pace e anche i diritti umani civili, politici, sociali, economici e culturali.
Esprimiamo la nostra solidarietà alle popolazioni coinvolte in questo conflitto e sosteniamo gli sforzi della società civile in Ucraina e Federazione Russa per lavorare per una cessazione immediata delle ostilità e quindi intraprendere un percorso di vera pace e riconciliazione.
Crediamo che sia urgente un processo di disarmo e smilitarizzazione per garantire la pace. Ancora più urgente è la necessità di prevenire un'escalation in una guerra nucleare e garantire la protezione umanitaria dei civili attivando anche corridoi umanitari. A tal proposito, APG23 ha già avviato una mobilitazione umanitaria.
Facciamo appello all'ONU e tutte le parti affinché si adoperino per porre fine ai combattimenti con tutti i mezzi di diplomazia, attuando il principio della composizione pacifica delle controversie".