Lo scorso 13 settembre l’equipe APG23 di Ginevra ha portato la voce dell'Associazione alle Nazioni Unite per l’inizio del 48esimo Consiglio dei Diritti Umani. Questo appuntamento (che si ripresenta tre volte all’anno a marzo, giugno e settembre), è durato questa volta in maniera eccezionale ben quattro settimane e si è svolto completamente online. Il Consiglio è l’opportunità per gli Stati Membri e rappresentati della società civile di contribuire e segnalare temi e problematiche importanti riguardanti le violazioni di diritti umani nel mondo e nei singoli paesi. L’ APG23 ha la possibilità di portare la propria esperienza internazionale e non solo, da ogni campo e attività che svolge per e con gli ultimi, al fine di creare quella famiglia umana che non lascia indietro nessuno.
Sin dal 2009, la nostra associazione è impegnata nella rappresentanza alle Nazioni Unite con l’advocacy necessaria per portare nelle stanze delle massime decisioni i contributi e le raccomandazioni dai ben cinque continenti in cui siamo presenti. In questa edizione del Consiglio, la nostra equipe è intervenuta con ben nove interventi orali e cinque scritti denunciando le violazioni e reclamando i diritti di ben cinque ambiti fondamentali: il diritto all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per i popoli dei paesi in via di sviluppo, la lotta contro l’attuale e scandaloso l’apartheid dei vaccini contro il COVID-19 (Link), la tratta sessuale e vulnerabilità delle donne ridotte in schiavitù, le ineguaglianze accentuate dalla pandemia COVID-19, i diritti violati del popolo indigeno Mapuche in Chile, il diritto allo sviluppo e alla solidarietà internazionale.
L’azione di advocacy ha inoltre incluso la realizzazione di uno evento parallelo (side-event) online organizzato in collaborazione con Operazione Colomba, l’ONG COSPE e l’Associazione dei Giuristi Democratici. L’evento. Intitolato “Diritti umani nei territori palestinesi occupati. Vivere nella paura: abusi quotidiani e intimidazioni sulle colline del South Hebron” si è focalizzato sulla tematica dell’occupazione dei territori Palestinesi nella zona di South Hebron Hills dove i nostri volontari di Operazione Colomba sono presenti da molti anni. I relatori dell’evento sono stati due attivisti palestinesi Sameeha H. H. Huraini e Bahjat K. I. Alhelou, un ricercatore accademico Dr. Luigi Daniele e lo Special Rapporteur Michael Lynk per la questione Israele-Palestina.
L’APG23 continua a lavorare e battersi per la promozione di una cultura inclusiva, solidale e basata sull’equità. Il mezzo dell’ advocacy è fondamentale per far parlare le azioni in spazi dove le grandi decisioni e strategie politiche avvengono alle spalle degli ultimi e sono accessibili solo da alcuni.
In attesa delle decisioni sulle risoluzioni presentate dai vari Stati, ci si auspica una presa di posizione significativa della comunità internazionale verso un equilibrio mondiale che guardi e prenda azioni per tutti quei gruppi vulnerabili dimenticati nel mondo.
Nel frattempo, abbiamo cominciato a prepararci per un altro evento importantissimo che ci ha visto sempre presenti attivamente da 12 anni: Il SOCIAL FORUM.
Infatti, dall’11 al 12 ottobre, si terrà il Social Forum 2021 col tema “Buone pratiche, storie di successo, lezioni apprese e sfide nella lotta contro la pandemia di COVID-19, con un'attenzione particolare alla cooperazione e alla solidarietà internazionali, e dal punto di vista dei diritti umani”.
Il Social Forum è uno fra i pochi eventi in cui tutte le organizzazioni della società civile, anche quelle non accreditate all’ECOSOC delle Nazioni Unite, possono partecipare e prenderne parte attiva in un dialogo costruttivo con gli stati membri e le organizzazioni internazionali a seconda del tema scelto dal Consiglio dei Diritti Umani di anno in anno.
Nello stabilire il tema e il fulcro della discussione per ciascun Forum, il Consiglio per i Diritti Umani sottolinea l'importanza di sforzi coordinati a livello nazionale, regionale e internazionale. Uno degli obiettivi chiave del Forum è promuovere la coesione sociale basata sui principi di giustizia sociale, equità e solidarietà, nonché affrontare la dimensione sociale e le sfide del processo di globalizzazione in corso. I dibattiti sono guidati da un presidente-relatore, nominato ogni anno dal Consiglio per i diritti umani tra i candidati nominati dai gruppi regionali. Questa persona è responsabile della conduzione delle discussioni.
Mara Rossi, la responsabile della delegazione Apg23 a Ginevra, è stata invitata dall’OHCHR (Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani), organizzatore dell’evento, a moderare il pannello che avrà per titolo “COVID-19, diritto allo sviluppo e diritti di solidarietà”.
L’APG23 farà interventi sul tema della salute e accesso ai vaccini, sulla migrazione, sulle malattie neglette, e sull’importanza del diritto allo sviluppo, la solidarietà internazionale e il diritto alla pace per combattere le ineguaglianze e l’estrema povertà nel mondo.