La Comunità Papa Giovanni XXIII condivide le preoccupazioni già espresse dalla Rete Pace e Disarmo in merito agli emendamenti approvati il 16 gennaio dalla Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato. Questi emendamenti indeboliscono il controllo e i criteri di autorizzazione nell'esportazione degli armamenti, rigettando le proposte di miglioramento avanzate dalla società civile e ignorando le norme internazionali.
Nella foto: bambini profughi, accolti in Sicilia
Uno dei passaggi più gravi di questi emendamenti è rappresentato dall'eliminazione di ogni informazione riguardante le banche armate, così che i correntisti non sapranno più quali sono le banche che traggono profitti dal commercio di armi, in particolare verso Paesi che violano i Diritti Umani o sono impegnati in conflitti armati.
«La Comunità Papa Giovanni XXIII — dichiara il Responsabile Generale Matteo Fadda — è impegnata da anni nella costruzione di una pace positiva. I nostri volontari di Operazione Colomba e i Caschi Bianchi sperimentano da trent'anni la condivisione diretta, promuovendo un'azione nonviolenta a fianco delle vittime dei conflitti e della violenza strutturale. Questo ci porta a guardare la guerra dal punto di vista di chi la subisce e a comprendere che a pagarne le conseguenze sono le popolazioni civili. In questo tempo in cui soffiano venti di guerra, anziché indebolire gli strumenti di monitoraggio e controllo della vendita di armi, il Governo dovrebbe investire maggiormente in politiche di pace, istituendo un Ministero della Pace, che si doti di strumenti per promuovere il disarmo, per potenziare il Servizio Civile Universale e i Corpi Civili di Pace, per promuovere l'educazione alla pace, la mediazione e la giustizia riparativa».
La Comunità, che aderisce alla Rete Pace e Disarmo, condivide le criticità espresse dalla Rete e chiede al Governo un'inversione di rotta rispetto alle modifiche della legge 185/90, affinché ci sia un allineamento della legge italiana alle norme internazionali e un miglioramento dei meccanismi di controllo.