Sono arrivati questa mattina all’aeroporto di Fiumicino 34 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo. Si tratta di famiglie e ragazzi in fuga da Paesi dove sono in corso guerre, violenze o situazioni insostenibili.
«Questi ragazzi hanno attraversato paesi, pericoli e soprusi. Adesso nelle famiglie in cui saranno accolti, dopo un periodo di quarantena, cercheranno il sostegno necessario per ricostruirsi una nuova vita. E' più che un diritto, è una speranza che va protetta» commenta Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità di don Benzi.
Con quest’ultimo corridoio umanitario giungono in Italia anche 8 minori non accompagnati e 7 neomaggiorenni che hanno compiuto 18 anni nelle scorse settimane, mentre aspettavano il trasferimento. Si tratta di ragazzi e ragazze, arrivati in Grecia già dal 2019, che hanno avuto viaggi molto difficili attraverso l’Asia, l’Africa o il Medio Oriente, subendo maltrattamenti, sfruttamento e violenza. I minori saranno accolti presso famiglie della Comunità Papa Giovanni XXIII in Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Marche.
Il corridoio umanitario è stato realizzato grazie al protocollo firmato da Comunità di Sant’Egidio e ministero dell’Interno, nonché dalla collaborazione delle autorità greche e il sostegno della Commissione europea. Dal febbraio 2016 ad oggi 3.700 persone sono giunte in modo sicuro e legale, al riparo dai trafficanti di esseri umani, in Italia e altri paesi europei. Con i corridoi umanitari dalla Grecia si tenta di risolvere la situazione di una parte dei profughi - famiglie con bambini, persone vulnerabili e minori non accompagnati - presenti nell’isola di Lesbo ormai da tempo, in attesa di una collocazione, con condizioni di vita rese ancora più difficili in questi ultimi mesi per gli effetti della pandemia.