Prendi 3 ragazzi, partiti come Caschi Bianchi con il Servizio Civile, rientrati con il desiderio di diventare «corpi civili di pace in Italia»; aggiungi persone provenienti da 10 nazioni diverse; mescola il tutto con laboratori di pittura, musica e sport e il piatto è servito: ecco la ricetta per il Festival Creattiviamoci, che si è svolto a Faenza dal 12 al 15 agosto 2018.
Essere «Caschi Bianchi per sempre» era il desiderio di Martina, Luca e Marika. Per questo, al ritorno dalla missione, hanno scelto di diventare «corpi civili di pace in Italia» e di aprire, all’inizio del 2016, la Casa Della Pace di Albereto (Faenza – RA) per concretizzare nel quotidiano quanto avevano imparato durante il servizio civile: un approccio non violento nella quotidianità, condividere direttamente con le persone in stato di bisogno, in particolare richiedenti asilo, affrontare le difficoltà con l’aiuto del gruppo superando l’individualismo.
Attorno a questa realtà si sono aggregati tanti giovani che, nel tentativo di creare unione e sperimentare linguaggi comuni, hanno dato vita nell’agosto 2017 alla 1ª edizione del Festival dell’incontro.
Dopo il successo della prima edizione, ecco che quest’anno l’idea è stata riproposta con questi ingredienti principali:
Com’è andata questa 2ª edizione del Festival? Ecco alcune testimonianze a caldo:
«Tanti giovani… un vero SINODO!»
«Voglia di costruire un mondo nuovo, più giusto, più libero»
«Intreccio di lingue e culture»
«Possibilità di esprimersi attraverso linguaggi universali: musica, arte, sport...»
«Un germe della Società Del Gratuito»
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Si trova ad Albereto di Faenza (RA) ed è un luogo di fraternità accogliente, una “base” per i caschi bianchi, dove i ragazzi possono vivere la preparazione e la formazione al servizio civile e tornare dopo l’esperienza per far decantare il vissuto e sostare a riordinare le idee per capire come proseguire il cammino. È un luogo di spiritualità non violenta, dove si cerca di costruire la pace nel quotidiano.
Al momento nella Casa della Pace vivono Luca e Martina, ex caschi bianchi, Alpha, Abdulaye, Youssouf, ragazzi richiedenti asilo, Evan e Federica con i loro due figli. In questi anni sono passate più di 50 persone e più di 500 hanno partecipato alle attività e alle proposte della casa. Responsabile della casa è Giulia che condivide con i ragazzi la passione per la missione e la nonviolenza.
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Mandalà è un centro di aggregazione giovanile (CAG) con il focus sui richiedenti asilo politico nel territorio di Forlì, nato su proposta della Comunità Papa Giovanni XXIII. È situato nel centro storico di Forlì e quindi accessibile dai ragazzi che vivono in città. È uno spazio a libero accesso, frequentato anche da gruppi (scout, formazione dei servizi, civili ecc.). Rientra nei progetti aggiuntivi dell’ASP San Vincenzo De’ Paoli con la finalità di favorire l’incontro e la socializzazione. È aperto dalle 14.00 alle 18.00 con la proposta di laboratori e attività programmate. Negli altri orari può essere utilizzato per riunioni o iniziative occasionali di associazioni del territorio (Pensiero e Azione, Libero Pensiero e altre). Tra le proposte più gettonate: laboratori teatrali, corsi di informatica, di educazione stradale, di educazione civica sulla Costituzione, Flash Reading, corsi di cultura italiana.