Dalle origini, espressione di sogni giovanili, ai dubbi sul futuro. C’era una volta il Bio è il cortometraggio, con regia di Paolo Gai, che porta l’attenzione sulla certificazione biologica. Prodotto da Coop Tesori Bio - cooperativa agricola e sociale con sede a Cervasca specializzata nella trasformazione di latte biologico a marchio BioMu, Cascina Bianca e I Tesori della Terra - e Agricola Multimedia - agenzia di comunicazione digitale e analogica al servizio delle filiere agroalimentari di qualità, C’era una volta il Bio ha ripercorso la storia del biologico attraverso gli uomini che, ieri e oggi, hanno contribuito alla sua nascita e alla sua evoluzione, sia in Piemonte, sia in Italia. Nello stesso, sono espresse anche tutte le incertezze e i dubbi rispetto all’autenticità e ai valori del biologico nel futuro.
«L’idea del documentario è nata da una necessità: sentivamo il bisogno di far chiarezza sul tema — racconta Fabrizio Oggero, amministratore delegato di Coop Tesori Bio —. La nostra cooperativa, e ancora prima la persona di Livio, tra le menti di Coop Tesori Bio, ha sempre scelto il biologico, fin dal 1986, ancora prima che questo fosse certificato. Ma oggi, che cos’ è questa certificazione? Siamo certi che non sia esclusivamente una moda? Per noi il biologico è un approccio alla vita e all’agricoltura. Per questo motivo abbiamo scelto di tornare indietro per ripercorrere la sua storia, animata da sogni e progetti autentici».
Il regista Paolo Gai, di Agricola Multimedia, commenta: «Cercavamo la verità e l’abbiamo trovata. Ho accettato questa sfida perché credo sia necessario riconoscere il valore degli uomini e delle donne, sempre. È nelle menti di chi sa prendersi cura della Terra, il futuro delle prossime generazioni. C’era una volta il Bio vuole scatenare riflessioni e confronti, alimentare domande e dibattiti affinché i sogni di chi, per primo, ci ha creduto, continuino a essere difesi».