Lo scorso 21 settembre, il Centro Diurno “La goccia” ha festeggiato i suoi primi 10 anni di vita. Tutto era iniziato nel 2005, quando il Comune di Trinità (CN) aveva ristrutturato una cascina nella centrale via Roma, a fianco del soggiorno per anziani, ed era alla ricerca di un ente che lo potesse gestire a favore di ragazzi disabili. La cooperativa “Il ramo” aveva raccolto la sfida, e in accordo col sindaco E. Zucco, aveva trasferito in quei locali 5 disabili e 3 educatori che già svolgevano attività ludiche, riabilitative e creative in un piccolo appartamento a Mondovì, dando così avvio nell’aprile del 2006 all’esperienza del Centro Diurno. Il nome scelto per definire questa piccola realtà, riprende una frase di madre Teresa che dice: «Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facciamo l’oceano avrebbe una goccia in meno».
La festa del decennale è iniziata con la Messa celebrata in parrocchia da don Pier Renzo, assieme ad una rappresentanza di altre realtà che fanno capo alla coop. “Il ramo”; nel suo saluto Paolo Ramonda, responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII di cui la cooperativa è espressione, ha ringraziato per il lavoro fin qui svolto, e invitato ciascuno ad essere «missionario di pace» nel luogo in cui vive. Terminata la celebrazione, ci si è trasferiti nel salone del Castello dove grazie al generoso servizio della Proloco 2014, il centinaio di ospiti presenti ha potuto gustare un buon pranzo (foto 3) per poi essere intrattenuto dalla band “Una nota in piu’”.
La giornata è stata anche l’occasione per festeggiare un cambiamento nella vita del Centro Diurno: dopo 9 anni da coordinatore, Paolo Tassinari cederà il passo a Mauro Dutto che, assieme agli attuali operatori e a due nuovi arrivi, avrà il compito di traghettare questa realtà, verso un ampliamento della capacità ricettiva di utenti, dagli attuali 10 fino a 20. «Vorrei terminare la mia esperienza a Trinità - dice Tassinari - ringraziando le tante persone con le quali sono venuto a contatto in questi anni, e che hanno voluto bene al nostro Centro Diurno, in particolare il Sindaco sig.ra E. Zucco e l’Assistente Sociale sig. E. Giraudo, coi quali c’è sempre stata sintonia e collaborazione. Vorrei chiedere perdono per non aver colto tutte le opportunità di integrazione che il territorio ci ha offerto. Lascio a buone mani i ragazzi che ho accompagnato in questi anni nella certezza che, come ricorda spesso Papa Francesco, “il meglio è quello che non è stato ancora raggiunto”».