Sono stati presentati stamane a Roma i risultati del progetto europeo NET-WORKS finalizzato all'integrazione di 54 beneficiarie in Italia, Spagna, Germania, Lituania e Lettonia, attraverso tirocini, corsi di formazione e di lingua, scuole di guida, misure di sostegno alla genitorialità. Donne uscite dalla dolorosa esperienza della schiavitù del sesso a pagamento nei bordelli, sui marciapiedi e nei nightclub club.
La presentazione è avvenuta presso la sede nazionale di Inas Cisl che come partners del progetto ha collaborato nella formazione al lavoro delle donne per la maggior parte originarie dell'Africa subsahariana accolte in Italia dalla Comunità di don Benzi. Comunità internazionale impegnata contro la tratta dal 1996.
Tra le beneficiarie, O., una giovane donna nigeriana madre di due figli di cui uno gravemente disabile. Sfuggita alla tratta sessuale a cui era costretta in Spagna e poi in Veneto, aveva iniziato a ricostruire la sua vita insieme ad un nuovo compagno, mostrando fin da subito grandi attitudini per il settore della ristorazione. Fino al giorno in cui, dopo il secondo figlio, ha scoperto che il marito la stava sfruttando e tradendo con un'altra donna più giovane, ingannandola e deprivandola dei suoi guadagni per una falsa promessa di una casa in patria. Oggi O. ha ritrovato il coraggio di denunciare il marito per violenza economica e incuria della prole, ricominciare una nuova vita coi figli supportata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e riprendere a lavorare. Grazie al progetto Networks e al percorso formativo svolto per 4 mesi con le operatrici di Inas Cisle Apg23 ha ritrovato fiducia in se stessa, nelle proprie abilità e nelle istituzioni, ha portato a termine un tirocinio formativo nel settore dell'imballaggio, etichettatura e produzione di elementi meccanici per conto terzi in una delle realtà nate dall'intuizione di don Benzi: "diamo una famiglia a chi non ce l'ha" e anche un lavoro che restituisca dignità. Una storia a lieto fine in vista della prossima Giornata mondiale di riflessione contro la tratta dell'8 febbraio che ormai si avvicina.
«L'attenzione all'aspetto umano e alla centralità della persona caratterizzano da sempre l'operato del nostro patronato», ha dichiarato il Presidente di Inas Cisl, Gianluigi Petteni. «L'obiettivo è che la titolarità di un diritto, attraverso la nostra consulenza, si trasformi nella fruibilità di una prestazione. Non a caso, nell'intento di proseguire insieme, è stato predisposto un accordo tra l'INAS CISL e l'Associazione Papa Giovanni XXIII con l'obiettivo di continuare a collaborare, per facilitare l'inclusione sociale e lavorativa delle vittime di tratta in Europa».
Liliana Ocmin, coordinatrice del progetto per Inas Cisl, ha poi ricordatato: «La partecipazione dell'INAS CISL a questo progetto sottolinea l'attenzione che il nostro Istituto promuove verso le politiche di genere e la prevenzione e il contrasto della violenza in tutte le sue forme. Una delle azioni del progetto infatti ha riguardato la realizzazione di un corso di formazione su diritti e doveri delle lavoratrici, a partire da ciò che prevede la Costituzione Italiana con focus su donne migranti e madri, anche finalizzato ad identificare misure di conciliazione vita-lavoro, per sviluppare una maggiore condivisione delle responsabilità».
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