E' una mattina come tutte le altre.
Improvvisamente, in Casa Famiglia, suona il telefono: “La chiamo dall’Ospedale, perché c’è una bimba di 3 mesi che non ha ancora vissuto un solo giorno fuori da qui. È nata con delle disabilità molto gravi e la sua mamma non ha voluto, o potuto, tenerla con sé. Non ride, non piange: i bambini abbandonati fanno così. Sanno che anche se piangono, nessuno verrà a consolarli. Vorremmo trovarle un posto migliore, in una famiglia che la ami così com’è. Voi potreste accoglierla?”.
Telefonate così possono capitare ogni giorno, a qualunque ora. Noi vogliamo essere sempre pronti a rispondere “Si!”, come abbiamo fatto in tutti questi anni. Come è accaduto alcuni anni fa' ad Annuccia, una bambina nata con una grave lesione celebrale che ora vive nella Casa Famiglia Maria Ausiliatrice con papà Flavio e mamma Claudia.
Annuccia è in carrozzina e purtroppo non potrà mai camminare. Ha un forte strabismo e non parla: fa solo qualche balbettio come i bimbi piccoli, ma comunica molto bene con i sorrisi e si fa capire.
Annuccia ora va all’asilo e tutti i bimbi le corrono incontro, diventa una principessa che catalizza tutte le attenzioni, creando una magia intorno a lei che coinvolge anche tutti gli altri bimbi.
Tutte le attenzioni che i suoi compagni di scuola le danno, sono una lezione di vita che sta dando a tutti.
L’amore di una mamma e di un papà e la sicurezza di avere qualcuno pronto ad amarti, possono fare miracoli e far raggiungere traguardi che sembravano impossibili. L’amore è la migliore terapia e può sanare ogni ferita.
Noi vogliamo dare questa possibilità a chiunque ne abbia bisogno, sempre.
Perché una Casa Famiglia lo è ogni giorno, 365 giorni l’anno. Anzi, 366.