Un convegno per parlare dell’economia solidale, che rispetta la dignità delle persone e anche il pianeta. Da quasi un anno 7 organizzazioni (tra cui la Apg23) lavorano insieme per arrivare a proporre nuovi modelli economici alternativi: si incontreranno a Castelgandolfo dal 2 al 4 novembre 2018 per fare il punto della situazione.
Il nostro mondo affronta una crisi ecologica e sociale: i cambiamenti climatici e l'aumento della disuguaglianza sono alimentati da strutture economiche ingiuste, politiche a breve termine e pratiche obsolete, eppure esistono in tutto il mondo persone e organizzazioni che lavorano instancabilmente per cambiare le regole e chiedere giustizia.
Ma se da soli si può fare qualcosa, insieme si può fare molto di più, ed è così che da fine settembre 2017, sette organizzazioni, fra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, hanno iniziato a lavorare per raccogliere idee e buone pratiche di modelli economici alternativi orientati allo sviluppo umano integrale e alla sostenibilità, e per farle conoscere, in progetto bellissimo, ambizioso, che è stata chiamata Prophetic Economy.
Il luogo del convegno è Castelgandolfo, nei pressi di Roma, dove dal 2 al 4 novembre prossimo organizzazioni, movimenti e persone cercheranno strade possibili per la transizione verso un'economia al servizio delle persone, del pianeta e del futuro, con particolare attenzione ai più poveri.
Ecco la sfida: essere come la voce dei profeti, che instancabilmente si levava contro le ingiustizie ed i potenti; intraprendere un cammino, tutti insieme, che possa dare una risposta al grido della terra e dei poveri.
Con un desiderio particolare: avvicinare i change-makers e trovare nuove vie di collaborazione, imparare gli uni degli altri, trovare nuove vie per lavorare insieme, capire insieme come agire a livello macro, dare un potente messaggio di speranza soprattutto a coloro che oggi sono vittime dell’ingiustizia sociale e ambientale.
Come ci ha ben dimostrato Papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si’, il grido della terra ferita e devastata è lo stesso grido dei poveri: «Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri» (LS 49).
Per partire al meglio, è fondamentale non escludere il pensiero, la visione e il lavoro delle generazioni più giovani: per questo bambini e ragazzi saranno presenti con un programma speciale per loro, alternato a momenti di condivisione intergenerazionale.
«Nei Paesi che dovrebbero produrre i maggiori cambiamenti di abitudini di consumo, i giovani hanno una nuova sensibilità ecologica e uno spirito generoso, e alcuni di loro lottano in modo ammirevole per la difesa dell’ambiente, ma sono cresciuti in un contesto di altissimo consumo e di benessere che rende difficile la maturazione di altre abitudini. Per questo ci troviamo davanti ad una sfida educativa» (LS 209).
Questo convegno è solo la prima tappa di un percorso dove tutti coloro che guidano la transizione verso un mondo diverso possano incontrarsi.