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Emergenza Freddo: non lasciamoli soli

L'ondata di gelo siberiano ha raggiunto l'Italia: Apg23 moltiplica l'impegno nel prendersi cura di chi vive in strada

L’annunciato freddo è arrivato: metà Italia è coperta dalla neve, mentre l’altra metà è stata colpita da un gelo che toglie il respiro. Non c’è abbigliamento che tenga: lo sentiamo tutti, non risparmia nessuno. Soprattutto chi vive in strada e che, proprio in queste ore, rischia la vita.

Nelle principali città, da nord a sud, è scattata l’emergenza freddo. Anche la Comunità Papa Giovanni XXIII ha moltiplicato il suo abituale impegno nel prendersi cura delle persone senza dimora e la collaborazione con le istituzioni e le associazioni che operano nel campo.
 

Oggi più che mai dobbiamo “andare a cercare le persone che non vengono a cercare noi”, come diceva don Oreste Benzi. Quelli che nonostante tutto rimangono a dormire per strada; quelli a cui il freddo rischia di arrivare al cuore, gelandolo per sempre. 
I volontari delle Unità di Strada e delle Mense di Strada della Papa Giovanni li conoscono per nome, uno per uno, perché li incontrano sempre, tutti i giorni dell’anno. Si prendono cura di loro, li hanno a cuore. E, oggi, la preoccupazione nei loro confronti è ancora maggiore: hanno mangiato, hanno abbastanza coperte per sopravvivere anche a questa notte? L’unico modo per saperlo è andarli a cercare.

 


#FOTOGALLERY:emergenzafreddo#



AGGIORNAMENTI DALLA STRADA

Mercoledì 28 febbraio 2018

“Il fatto stesso che ci siano persone che vivono il strada è un’emergenza. Ma quando le temperature sono così basse, l’emergenza diventa estrema. Ieri sera siamo andati in stazione e al Movicentro. Questa sera usciamo di nuovo. Danno neve già da oggi pomeriggio, bisogna che ci attrezziamo come si deve”
Christian, volontario dell’Unità di Strada di Cuneo
 

​“Non ha mai fatto così freddo negli scorsi mesi, sono preoccupato, volevo andare di persona a vedere come stanno i nostri senza dimora. Ce ne sono alcuni che non sono nelle condizioni di rimanere in strada, bisogna assolutamente convincerli ad andare in un dormitorio. Non solo convincerli: bisogna aiutarli a salire sul pulmino e accompagnarli fino alla porta, altrimenti da soli non vanno. Bisogna farlo con estrema delicatezza, sono fragili i nostri senza dimora. Questa sera non potrò farlo, ma so che gli altri del gruppo saranno là anche per me. Non tralasceranno nessuna galleria del Corso Vittorio Emanuele, nessun porticato. Non risparmieranno le parole, i sorrisi e gli abbracci, quando sono ben accetti”
Ivan, responsabile dell’Unità di Strada di Milano


“Credo troveremo una quindicina di persone che dormono sotto i portici del centro e altrettante alla stazione - di solito si rifugiano nei sottopassaggi che portano ai binari, ma in questi giorni la sicurezza chiude un occhio e permette loro di stare nella sala d’aspetto. Sono quasi tutti uomini, forse una o due donne, e per la maggior parte italiani. Non c’è verso di convincerli ad andare nei dormitori: preferiscono il freddo alla confusione di tutta quell’umanità mescolata. È successo lo stesso nel 2012, quando Bologna è stata sommersa dalla neve, e alcune persone sono le stesse, sempre nello stesso luogo. C’eravamo allora, ci saremo anche oggi. Non li lasciamo soli”
Franco, responsabile dell’Unità di Strada di Bologna
 

Martedì 27 febbraio 2018

“È nevicato tutta la notte e non ha ancora smesso. Il Comune ha deciso di aprire la stazione per 10gg. Noi questa sera usciamo con tutte le coperte che riusciremo a trovare, ma cercheremo di convincere tutti a seguirci in stazione, li aiuteremo a sistemarsi per la notte. Con questa neve non possono sopravvivere all’aperto, nei luoghi dove dormono di solito. Di giorno invece li aspettiamo al centro di accoglienza Buon Pastore, aperto in collaborazione con la Caritas: apriamo loro la porta perché possano trovare calore, conforto, ristoro. Molti di loro si addormentano sulle sedie, finalmente circondati dal tepore e dalle attenzioni dei volontari che si prendono cura di loro”
Martina, volontaria dell’Unità di Strada di Forlì


“E alla fine il freddo è arrivato anche qui, in Sicilia, a Catania. Questa sera con l’Unità di Strada andremo come sempre in Piazza della Repubblica. Ci sono persone che ci aspettano per il tè caldo, e non solo per quello. Chi vive in strada ha la possibilità di dormire nel tendone riscaldato che è stato allestito per l’emergenza; altri invece tornano nelle loro case dove non c’è elettricità né gas, perché da tempo non possono più pagare le bollette. Loro rimangono fuori fino a quando parte l’ultimo autobus, in cerca di quel calore che solo il contatto umano sa dare. Questa sera andiamo soprattutto da loro”
Vincenzo, volontario dell’Unità di Strada di Catania


Lunedì 26 febbraio 2018 

“Roma oggi si è svegliata sotto la neve. La città è bloccata ma Fiorella è riuscita comunque ad andare a prendere il pane: questa sera, come tutti i lunedì, ceniamo alla Stazione Tuscolana. Bisognerà muoversi leggeri, quindi porteremo con noi solo panini, torte e tè bollente. Se avanzerà qualcosa, gireremo a piedi nei dintorni per cercare le persone che non hanno trovato posto nemmeno nei dormitori allestiti per emergenza e portare loro un po’ di conforto”
Enkolina, volontaria della Mensa di Strada di Roma


“Il centro di accoglienza del Comune doveva chiudere ieri. Invece è arrivato questo freddo incredibile e, oltre a non chiudere più, teniamo aperto anche di giorno. Ci siamo messi a disposizione per il turno della mattina, oltre che per quello della sera. Alla Capanna di Betlemme invece più letti di così non ci stanno, siamo pieni. Però più tardi andremo in Stazione: oggi ci vogliono le coperte più pesanti, il tè più caldo e l’amore più grande. Con questo freddo dobbiamo dare ancora di più alle persone che vivono in strada”
Luca, responsabile dell’Unità di Strada di Pescara e della Capanna di Betlemme di Chieti


Domenica 25 febbraio 2018 

“Da venerdì scorso cerchiamo di prendere tutti, di non lasciare nessuno a dormire fuori e di tenere le persone al caldo anche di giorno. In Capanna noi volontari dormiamo sui materassini in soggiorno per mettere a disposizione più letti possibili per le persone senza dimora. Insieme alla Caritas e alla Protezione Civile invece abbiamo aperto un dormitorio di emergenza con una 30ina di posti, dove offriamo anche la cena e la colazione. Al freddo oggi si è aggiunta la neve… Questa sera infatti facciamo il giro doppio, prima accompagniamo la gente a dormire al coperto, poi torniamo in stazione per distribuire qualcosa di caldo e delle coperte a chi nonostante tutto rimane a dormire in strada”
Nicolò, volontario dell’Unità di Strada e della Capanna di Betlemme di Rimini
 



26/02/2018

 

 

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