L'approvazione della legge sul Biotestamento suscita l'amarezza di chi condivide la propria vita, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con disabili gravi o persone non autosufficienti. Ecco la dichiarazione di Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito all’approvazione da parte della Camera: «È un primo passo verso l'eutanasia. Non aumenta la libertà dei pazienti, ma di coloro che intendono disfarsene. Non è libero chi nella disperazione e nella solitudine rinuncia alla vita, origine e fine di ogni libertà. Non è libero chi viene lasciato morire di fame e di sete, neppure su sua disposizione. Da 50 anni come Comunità Papa Giovanni XXIII scegliamo di condividere la vita con gli ultimi di questa società, spesso minori o incapaci, con tutori che in molti casi non li hanno mai incontrati. A nome di ognuno di loro chiediamo di poter vivere».