Da Rovereto al Cile per stare accanto ai Mapuche. Così Fabrizio e Francesca Bettini hanno cambiato vita, con loro i tre figli Francesco, Mario e Rosette di 8, 11 e 12 anni. Tutto nasce con un viaggio. Era gennaio 2020, la famiglia volò in Cile per una missione umanitaria della Comunità Papa Giovanni XXIII. Obiettivo, osservare da vicino le sofferenze dei Mapuche, popolo indigeno che non si è arreso a secoli di prevaricazione e che oggi lotta per vedersi riconosciuti diritti e territori sottratti ingiustamente. Trenta giorni nella regione dell’Araucania, la zona dove maggiormente si sviluppa lo scontro fra lo Stato e gli indigeni. È stato un colpo di fulmine. «Siamo rimasti affascinati dalla natura potente di queste latitudini e dall’energia di questa popolazione martoriata da decenni. La loro lotta per la terra e per la tutela dell’ambiente è un simbolo. Quando siamo rientrati in Italia è scoppiata la pandemia, siamo rimasti chiusi in casa ma dentro di noi avevamo tutto il vigore che ci avevano trasmesso gli uomini e le donne Mapuche».
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