«La famiglia è la cellula fondamentale della società, non solo dal punto di vista cristiano, ma anche da quello antropologico e sociologico e senza tutela della famiglia e quindi della vita e della maternità, non c’è futuro per nessuna società», Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Papa Giovanni, lo dice nei giorni scorsi a Chiarano, in provincia di Treviso, durante un'incontro di presentazione del suo ultimo libro: I cinque talenti degli sposi.
Il direttore de L'Azione, il settimanale diocesano di Vittorio Veneto, don Alessio Magoga, modera la serata; ricorda che la Comunità in diocesi è presente con due case famiglia (a Castello Roganzuolo e a Soligo) ed una famiglia aperta all'accoglienza.
Ramonda individua i 5 talenti che devono caratterizzare la vita di coppia, perché lo sposo e la sposa possano sviluppare i tesori che il Signore dona loro:
«La famiglia - spiega Ramonda, che è papà di casa famiglia - deve essere riscoperta come vocazione con pari dignità delle altre, come luogo di santificazione degli sposi, come abbraccio terapeutico per ogni debolezza e fatica, come realtà necessaria al cammino di conversione proprio e di tutte le altre forme di chiamata alla sequela di Gesù».
E continua, evidenziando come la famiglia, e soprattutto la madre, abbia un ruolo insostituibile per la crescita equilibrata dei figli, «bisognosi di respirare e conoscere l’amore e il sacrificio, di comprensione e sostegno per lo sviluppo pieno delle proprie potenzialità».
«Il “segreto” per vivere bene l’essere sposi - dice Ramonda - è impegnarsi a valorizzare i talenti dell’altro nella quotidianità, anche quando faticosa, e di coltivare la liturgia del mestolo, la preghiera semplice che mette in contatto il nostro mondo concreto con Dio».
«Possiamo sintetizzare così la missione degli sposi:
Perchè non ci sia più nessuno che soffre da solo».
E conclude: «Abbiamo bisogno di insegnanti, operai, medici, avvocati, casalinghe che siano lievito nella pasta, fermento di mondi vitali nuovi dove regna la giustizia di Dio. Perché alla fine saremo giudicati sull’amore, anzi, salvati dall’Amore».