Mentre in questi giorni al Parlamento italiano è in discussione il DDL “Cirinnà”, all’ONU di Ginevra l’Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) pubblica un rapporto intitolato: “Protezione della Famiglia: il contributo della famiglia alla realizzazione del diritto ad un adeguato standard di condizioni di vita per i suoi componenti, in particolare attraverso il suo ruolo nello sradicamento della povertà e nel raggiungimento di uno sviluppo sostenibile.” (A/HCR/31/37).
Già da alcuni anni una coalizione trasversale di Stati porta avanti all’interno del Consiglio dei Diritti Umani (HRC) il tema della “Protezione della famiglia”.
Nel luglio 2015, con la risoluzione Res/29/22 (approvata con 29 paesi a favore , 14 contro e 4 astenuti), l’HRC aveva dato mandato all’OHCHR di preparare il rapporto pubblicato oggi, che riassume l’ampia consultazione condotta tra gli stati e la società civile (con oltre 70 NGO che hanno inviato un contributo).
Anche la Comunità Papa Giovanni XXIII aveva inviato il proprio contributo, difendendo il concetto della famiglia naturale come unione stabile di un uomo ed una donna aperti alla procreazione e come cellula base della società umana. Il documento presentato ha anche sottolineato il valore della casefamiglia come famiglie sostitutive che si ispirano al modello naturale; nel rapporto dell’OHCHR Apg23 è l’unica ONG citata, in nota.
Nel rapporto è stato ripreso il concetto chiaramente espresso dalla Comunità secondo cui la famiglia è “il primo baluardo contro ogni forma di violazione dei diritti dei bambini”; è in arrivo sul numero di febbraio del mensile Sempre un ampio servizio sulle attività Apg23 alle Nazioni Unite.
(Ufficio Apg23 Ginevra)