La Comunità Papa Giovanni XXIII aderisce alla manifestazione del 30 gennaio a Roma. Al centro il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà.
E' finalmente arrivata la giornata “In difesa della famiglia e dei bambini”: il Family Day 2016.
Le piccole e grandi associazioni - con differenti sottolineature - sono intervenute nei giorni scorsi per dare sostegno e adesione all’iniziativa. È del 21 gennaio il comunicato stampa della Comunità Papa Giovanni XXIII nel quale sono riprese le parole del responsabile generale, Giovanni Ramonda, che invita i membri e le famiglie dell'associazione a «partecipare all’iniziativa di piazza, per dire un sì pieno alla vita e al dono della famiglia come pensata dal Creatore».
«Abbiamo scelto di aderire a questa manifestazione - spiega Ramonda - per sostenere la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, quella prevista e tutelata dalla Costituzione Italiana, che non va confusa con altri tipi di unione».
«Vogliamo in particolare ribadire - prosegue la nota - che il bisogno dei minori è di crescere con un papà ed una mamma per una sana identificazione psico-affettiva e relazionale, e che il mercato dell’utero in affitto è un abominevole delitto contro le donne più povere, che si vendono per pochi soldi».
Una presa di posizione chiara e forte, in linea con la critica al ddl Cirinnà dei giorni precedenti. «Tutta la normativa che si è sviluppata in Italia - aveva dichiarato Ramonda in quell’occasione - a partire dalla legge n. 184 del 1983 sull'affido e l'adozione ha posto al centro il diritto del bambino a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma, non quello degli adulti ad avere un figlio».
Marco Scarmagnani