Il 9 maggio è arrivato nelle sale cinematografiche italiane, e con proiezioni-evento, Solo cose belle, il film-manifesto che racconta le comunità di tipo familiare (case famiglia), dove una vera mamma e un vero papà si prendono cura dei bambini e degli emarginati che nessuno vuole. È un film dedicato al valore della diversità e alla lotta all’emarginazione. (Leggi l'articolo di Avvenire).
Solo cose belle racconta l’incontro tra due mondi solo apparentemente lontani: un paesino dell’entroterra romagnolo alle prese con le prossime elezioni comunali e una Casa Famiglia abitata da una mamma e un papà, da un richiedente asilo appena sbarcato, da un’ex-prostituta, da un giovanissimo ex carcerato, da due ragazzi con gravi disabilità, dal figlio naturale della coppia.
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Nel cast ci sono due attori esordienti: Ida Maria Recati e Luigi Navarra; attori professionisti come Giorgio Borghetti, Carlo Maria Rossi e Barbara Abbondanza; altri attori e comparse che sono persone appartenenti alle Case Famiglia e ragazzi disabili.
Il film, opera prima di Kristian Gianfreda, è prodotto da Coffee Time Film e Sunset Produzioni ed è stato presentato in anteprima a Rimini lo scorso 7 dicembre, in occasione del cinquantennale della Comunità Papa Giovanni XXIII, evento a cui ha presenziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Solo Cose Belle è una commedia, racconta di persone “sbagliate” che nella loro vita imperfetta fanno cose grandi. Benedetta (Ida Maria Recati), figlia sedicenne del sindaco di un paese dell’entroterra romagnolo, si scontra con l'apertura in paese di una Casa Famiglia. Vi abitano persone dal passato difficile e desiderose di riscatto. Benedetta s’innamorerà del giovane ex carcerato Kevin (Luigi Navarra) e condurrà lo spettatore in un viaggio all’interno della struttura. Tra sospetti, lacrime, risate e sgomberi, la ragazza scoprirà la bellezza dell’accoglienza e l’importanza della solidarietà.
È la storia del nostro mondo ai margini, del conflitto quotidiano con la diversità, rappresentata un ex carcerato, da un migrante, da una ragazza di strada, da un ragazzino disabile, da un anziano. L'intero paese è coinvolto dall'apertura della casa; nello scompiglio generale arriva il finale a sorpresa. Tutto sembra tornare come all'inizio, mentre tutto è cambiato.
Kristian Gianfreda è al suo primo lungometraggio, ma da più di vent’anni racconta la diversità attraverso l’audiovisivo. Solo cose belle nasce dalla lunga esperienza sul campo della Comunità Papa Giovanni XXIII e delle tante Case Famiglia dell’Associazione, che da anni lavorano per diffondere i valori dell’inclusione sociale e per combattere l’emarginazione sociale. Per questo hanno lavorato alla pellicola, in scena o a supporto della produzione, sia attori professionisti del cinema, del teatro e della televisione, sia persone della Comunità e figure che hanno un’esperienza pregressa in Case Famiglia o in altri progetti sociali: ex carcerati, ex prostitute, ex tossicodipendenti ed ex senza fissa dimora, nonché alcuni ragazzi con disabilità.
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«Nella migliore tradizione della commedia all’italiana, Solo cose belle è un lungometraggio che riesce a raccontare in modo profondo l’incontro tra due mondi opposti che improvvisamente (e loro malgrado) si incrociano. E racconta di come, attraverso intrecci inaspettati, rapporti contrastati e personaggi bizzarri, finiscano per conoscersi e dialogare: da una parte un sonnacchioso e convenzionale paesino, dall’altra l’inusuale e rumoroso microcosmo di una Casa Famiglia, ossia quel luogo in cui gli “sbagliati” e i “superflui” di questa società trovano possibilità e occasioni» spiega Gianfreda. «È soprattutto una commedia – continua il regista – che con il suo tono leggero ma profondo arriva a chiunque abbia voglia di ascoltare, perché diverte emozionando e lo fa con delicatezza e rispetto, nonostante vengano affrontati temi difficili e attuali. Solo cose belle ci racconta che la bellezza è anche fatica, che la felicità non è sempre un regalo e che a volte passa attraverso le lacrime. Ed è per questo che le cose belle hanno un valore ancora maggiore».
Qualche indiscrezione dal “dietro le quinte” sul set: «I ritmi sono stati molto serrati, spesso è capitato di dover rifare una scena anche 20 volte, perché tutto doveva essere perfetto» spiega Francesca Ciarallo dell'ufficio audiovisivi della Comunità Papa Giovanni XXIII che ha affiancato la produzione del lungometraggio.
«È stato fondamentale l’apporto di Sara Cavani, segretaria di edizione, che sedeva sempre vicino al regista. Lei controllava che tra una scena e l’altra tutto fosse coerente. È molto brava e competente, lei ha fatto tutti i film di Genovese».
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Nel film Solo cose belle alcuni attori hanno interpretato se stessi: Francesco Young, che vive in una casa famiglia in Friuli e Marco Berta, che fa parte della casa famiglia di Piacenza. «Sono stati bravissimi, me lo hanno confermato anche i “professionisti” che erano sul set con noi. Con la loro spontaneità, a volte hanno salvato delle scene», conferma Francesca, che annuncia anche il rilascio di un documentario di backstage, con interviste e scene dal set.
Solo cose belle ha battuto il 22 agosto 2018 il primo ciak a san Giovanni in Marignano, in Romagna.
Per un mese San Giovanni in Marignano, paesino dell’entroterra romagnolo, è diventato un grande set: «La maggior parte delle riprese è stata fatta lì», continua Francesca, «Altre scene sono state girate a Rimini, Riccione, Cattolica, Spadarolo. È stato un mese di lavoro molto intenso, ma il clima sul set è sempre stato bello, sereno».
«Quando abbiamo finito le riprese erano tutti dispiaciuti per la conclusione di questa bella avventura. I due protagonisti sono stati bravissimi, parlo dei due ragazzi esordienti, che erano alla loro prima esperienza. Ieri sera Luigi diceva: Il primo film non si scorda mai! Era molto emozionato».
Il 7 ottobre 2018 le riprese del film sono state raccontate da TG2 Storie (vedi dal minuto 23:30).
Solo cose belle è il titolo del film che racconta “la pupilla dell’occhio” della Comunità Papa Giovanni XXIII, cioè la casa-famiglia. Il titolo deriva da una famosa frase di don Benzi: «Le cose belle prima si fanno e poi si pensano…» e introduce alla trama del film, in cui persone “sbagliate” (agli occhi del mondo) sono capaci di fare cose belle, grandi, seppure nella loro vita imperfetta.
Il 7 dicembre 2018, in occasione del cinquantennale della Comunità di don Benzi, a Rimini c'è stata una proiezione straordinaria del film Solo cose belle, che racconta la vita in una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Circa 7mila persone radunate al Palacongressi di Rimini hanno potuto apprezzare le vicende dei protagonisti di Solo cose belle, una storia avvincente che ha suscitato risate, commozione, riflessioni su cosa significhi inclusione e solidarietà. L'uscita nelle sale è prevista per gennaio 2019.
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La regia del film è del riminese Kristian Gianfreda, che da più di 20 anni racconta la diversità attraverso l’audiovisivo. La pellicola è prodotta da Coffeetime Film e dalla casa di produzione forlivese Sunset Produzioni, in collaborazione con la Comunità Papa Giovanni XXIII, la cooperativa la Fraternità e la cooperativa il Calabrone.
Una troupe di 40 persone, 34 attori principali, 5 location differenti in provincia di Rimini, 24 giorni di riprese; moltissime persone arrivate da tutta Italia hanno aiutato la riuscita del film, sia dietro alle quinte che sul set: il film è il primo lungometraggio costruito attorno alla vita di una casa famiglia.
I protagonisti del film sono due giovani attori esordienti: Ida Maria Recati, che interpreta Benedetta, e Luigi Navarra, che nel film è Kevin.
Nel film oltre ad attori professionisti recitano persone con diverse abilità che interpretano se stesse, sono i veri abitanti delle case della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), che si sono messi in gioco con gioia e determinazione.
Le musiche del film sono del gruppo Bevano Est, una band romagnola.
Nel supporto alla produzione e alla logistica hanno operato le realtà della galassia Apg23: centri diurni per disabili, comunità terapeutiche, case di accoglienza per ragazze liberate dalla prostituzione.
Nei ruoli principali troviamo Giorgio Borghetti, Idamaria Recati, Luigi Navarra, Marco Brambini, Patrizia Bollini, Caterina Gramaglia, Erica Zambelli, Carlo Maria Rossi. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Andrea Valagussa (Don Matteo, La Strada di Casa), Andrea Calaresi, Susanna Ciucci, Marco Brambini, Filippo Brambilla, Kristian Gianfreda, Matteo Lolletti.
Pensato in occasione delle celebrazioni per i 50 anni della Comunità di don Benzi (che ricorre proprio nel 2018). L'organizzazione e la supervisione generale del film sono curate da Stefano Alleva, registra teatrale, di film (Affari di Famiglia) e di serie tv (Elisa di Rivombrosa, Un posto al sole).
La pellicola ha ricevuto il contributo dall’Emilia Romagna Film Commission; è sostenuta dalle cooperative sociali il Pungiglione, Rinascere, i Tesori della Terra, Il Ramo, e da Confcooperative Emilia Romagna, Fugar Produzione SPA, Teddy SPA, Agenzia Viaggi Manuzzi, Orogel Spa. Gli sponsor tecnici sono Alter Echo, Trevi, Pascucci, Pmg Italia.
Visita anche il sito: www.solocosebelleilfilm.it