Dal 25 al 27 maggio, Forlì si è illuminata di colori: per tre giorni si sono rincorse in un arcobaleno le maglie di 3000 fra membri e volontari; sono accorsi da tutto il mondo giovani ed anziani, poveri e potenti, disabili atletici e donne riscattate, ci sono stati proprio tutti al raduno annuale internazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII. Protagonisti sono stati loro: la luce nelle stanze era quella dei sorrisi, della gioia dei più poveri ed emarginati della società, intenti a percorrere le case di una nuova società. È la città del gratuito, come l'ha più volte annunciata Don Oreste Benzi, per tre giorni si è realizzata allestita fra i corridoi ed i padiglioni della città romagnola.
Nelle conclusioni il Presidente Giovanni Paolo Ramonda ha indicato la strada per il cammino della Comunità per il prossimo anno: «La vita interiore, il lavoro interiore come fondamento del nostro cammino». In particolare il percorso sarà incentrato sarà sull'amore a Cristo Povero e Servo, scoperto nell'ascolto della Parola di Dio e nella vita sacramentale. La meditazione su quello che è il pilastro della Vocazione della Comunità Papa Giovanni XXIII aiuterà i membri nel continuare a tenere aperte le porte delle proprie case all'accoglienza.
È stata poi del comico Paolo Cevoli di Zelig una piacevole sopresa.
Nel fitto calendario sono emerse le proposte per i volontari più giovani che si sono incontrati per percorrere insieme le tappe di preparazione al Sinodo.
Sabato nel pomeriggio l'Eucarestia è stata celebrata dal Vescovo di Forlì, Livio Corazza: «Grazie Signore a nome della comunità cristiana per quello che avete fatto e che la Comunità Papa Giovanni XXIII continua a fare. Don Oreste andò a cercare coloro che altri scartavano o sfruttavano; quanti avrebbero avuto il suo coraggio, trovando proprio nella famiglia una risorsa»?
La benededizione finale è affidata a Douglas Regattieri, vescovo di Cesena e Sarsina, al termine della messa domenicale.