Un nuovo manuale europeo di formazione e un corso online antitratta multilingue specificamente progettato per istruire gli operatori del settore sociale e sanitario, tra i pochi servizi che le vittime possono incontrare mentre sono ancora in una situazione di tratta, per riconoscere gli indicatori della tratta di esseri umani e facilitare l'accesso delle persone sopravvissute ai servizi utili.
Questi tra i principali risultati del progetto europeo AMELIE che tra il 2022 e il 2023 ha coinvolto anche operatrici della Comunità Papa Giovanni XXIII di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, sostenendo nell’assistenza sanitaria, nella mediazione interculturale e nel supporto psicologico 35 persone vittime di tratta: 30 donne vittime di sfruttamento sessuale (nella metà dei casi madri con minori a carico), 3 uomini vittime di sfruttamento lavorativo - in prevalenza provenienti dall’Africa subsahariana - e 2 transgender di origine Sudamericana vittime di sfruttamento della prostituzione in strada.
Nel corso dei due anni il progetto europeo ha permesso di formare in 4 paesi - Italia, Germania, Belgio e Grecia - ben 800 professionisti del settore sanitario e sociale.
E la formazione specifica per imparare a riconoscere le vittime di tratta è ora possibile continuarla anche online grazie al corso antitratta multilingue costituito di 6 moduli interattivi, scaricabile alla pagina del sito del progetto. CLICCA QUI
I risultati di questa cooperazione transnazionale tra enti antitratta sono stati presentati di recente a Bruxelles. La conferenza finale del 6 novembre scorso ha infatti riunito esperti, istituzioni, organizzazioni della società civile e professionisti del settore socio-sanitario che hanno sottolineato l'importanza di migliorare la capacità dei servizi in prima linea nell’identificare, segnalare e offrire servizi sensibili alle questioni di genere e culturalmente competenti per le persone vittime della tratta, in particolare rivolti alle donne vittime di sfruttamento sessuale e lavorativo.
"L'identificazione anche di una sola vittima di tratta è la prova del successo di questa iniziativa", ha osservato Lampros Theodosopoulos, Capo del Dipartimento, Direzione Sanità del Ministero della Salute, Grecia.
L’esperto tedesco OBGYN Wolfgang Heide, che offre terapie gratuite al Centro di Consulenza Amalie per le donne nella prostituzione, ha sottolineato che "nessuna donna entra volontariamente in questa 'professione' e che è importante per coloro che vi si trovano sentire che qualcuno si preoccupa per loro".
Il dott. Francesco Squeglia del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri Italiano ha preso parte all’evento ricordando quanto sia importante la formazione e le simulazioni per il personale che incontra vittime di tratta e che occorre imparare a segnalare chi vuole fuggire dalla tratta ai referenti del Numero Verde nazionale antitratta con procedure comuni.
"La necessità di trasformare 'storie di malati' in storie di guarigione", tenendo conto delle esigenze di salute mentale e delle differenze culturali delle vittime", è stato al centro dell'approccio spiegato da Roberta Franchitti di ETNOPSI - Scuola di Psicoterapia Etno-Sistemica-Narrativa di Roma, invitata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi.
Hannah Ballout, Segretario Generale della Società Scientifica di Medicina Generale in Belgio, ha ricordato il 'ruolo di sentinella del medico di medicina generale (GP)' nel "rompere il silenzio" di fronte alla violenza e allo sfruttamento.
Concentrarsi sulle strategie per rafforzare le reti internazionali ed europee di lotta contro il traffico di esseri umani e la criminalità organizzata è stato il focus dell’intervento di Ala Vechiu-Ghermain, responsabile del Servizio per la lotta contro la tratta di esseri umani presso l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE: ha presentato la seconda edizione del Manuale redatto dall'OSCE/ODIHR sui Meccanismi Nazionali di Referral e su come essi contribuiscano a proteggere i diritti delle persone vittime della tratta con la necessità di avere nei vari stati membri meccanismi comuni.
La conferenza finale del progetto AMELIE, finanziato dall'UE, è stata realizzata grazie alla collaborazione di enti antitratta di 4 paesi: KMOP in Grecia, PAYOKE in Belgio, SOLWOLDI in Germania; Differenza Donna e Comunità Papa Giovanni XXIII in Italia, nell'ambito del Fondo europeo per l'asilo, la migrazione e l'integrazione.
Per info: www.project-amelie.eu