«La nostra sfida è riuscire a dare dignità nel mondo del lavoro a persone che solitamente ne sono escluse». In occasione della giornata internazionale delle cooperative (2 luglio) abbiamo chiesto a Luca Miglietti di spiegarci l’universo cooperative della Papa Giovanni XXIII. Luca coordina, insieme ad Enzo Zerbini, il Consorzio “Condividere Papa Giovanni XXIII”, che sotto il suo ombrello raggruppa 15 cooperative sociali, che a loro volta gestiscono circa 70 unità locali in cui vengono svolte attività di assistenza o di inserimento lavorativo in tutta Italia.
«Le imprese “normali” di norma sono spinte dal mero profitto. Noi, oltre al bilancio economico e sociale, crediamo di avere un valore aggiunto: le persone che hanno fatto un percorso all’interno delle nostre cooperative, nel momento in cui recuperano le proprie potenzialità vengono, ove possibile, nuovamente inserite nel mondo lavorativo. Questo perché non facciamo né beneficienza né assistenza, ma sostegno alle persone in disagio affinché camminino con le proprie gambe» spiega Luca Miglietti. E continua: «Non facciamo assistenza e non riceviamo neppure assistenza: le nostre cooperative sociali stanno sul mercato come qualsiasi altra impresa privata. Siamo competitivi come gli altri imprenditori, in più nel nostro profitto c’è la valorizzazione della persona, e lì sta il nostro positivo bilancio sociale. Profitto e inclusione sociale non sono assolutamente due categorie incompatibili, le nostre cooperative ne sono dimostrazione.
Fin dall’entrata in vigore della legge n° 381 nel 1991 sulla Disciplina delle cooperative sociali l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha promosso in tutto il territorio nazionale la nascita di cooperative sociali, sia di tipo assistenziale ed educativo (tipo A) sia di tipo occupazionale e lavorativo (tipo B).
Tutte le 15 cooperative ad oggi presenti appartengono al Consorzio “Condividere Papa Giovanni XXIII” che coordina, sostiene ed anima le attività delle cooperative, fa consulenze ed elabora strategie unitarie. Obiettivo di fondo del Consorzio è infatti completare quanto avviato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII per animare tutte le iniziative riguardanti il lavoro e l'inserimento in centri educativi delle persone considerate, per vari aspetti, le più povere della società».
Di seguito sono elencate le cooperative presenti nelle varie regioni italiane:
In Veneto hanno la sede legale tre cooperative: L’Eco, Rinascere e Il Calabrone. La prima si occupa di gestire tre centri diurni per persone disabili a Montecchio Maggiore, Dueville e Carmignano di Brenta, la seconda due Centri di Lavoro nel quale vengono assemblati componenti plastici in conto terzi a Montecchio e Carmignano, oltre che alcuni servizi cimiteriali e di taglio del verde e il negozio La Madre Terra nel quale vengono venduti prodotti biologici. Si sta avviando un’attività di acquisto e vendita di autoveicoli, grazie alle competenze messe a disposizione da un socio lavoratore. La cooperativa Il Calabrone svolge attività di assemblaggi leggeri ed elettromeccanici presso la sede di Legnago, gestisce degli appalti di manutenzione di aree verdi, di custodia di parcheggi, di disinfestazione, di manutenzione strade e di raccolta e vendita di abiti e accessori usati presso il negozio Tessuto Vissuto.
In Lombardia la cooperativa Il Calabrone, con sede a Cremona, nata come officina di carpenteria metallica leggera, ha sviluppato la propria attività di lavorazioni metalmeccaniche di precisione, acquisendo nuovi clienti e costruendo un nuovo capannone attiguo a quello esistente, adibendolo al taglio del materiale. Esegue lavori per conto terzi avvalendosi di macchine a controllo numerico (frese) ed attrezzatura complementare, oltre che di un reparto di saldatura e torneria.
In Piemonte la cooperativa Il Ramo, che si estende su tutto il territorio della Provincia di Cuneo, ha proseguito la propria attività di gestione di 3 Centri Diurni per persone disabili e di 1 Centro Diurno per persone anziane. In stretta sinergia con queste strutture autorizzate e convenzionate sono nate le attività di laboratorio agricolo, di laboratorio musicale e di piccoli assemblaggi per dare risposte sempre più puntuali alle richieste di inserimento di persone e famiglie in stato di bisogno. Gestisce una lavanderia industriale, un laboratorio di confezionamento di generi alimentari, la casa della Diocesi di Alba per esercizi spirituali di Altavilla, un ostello della gioventù, due negozi di abiti usati, oltre che svolgere il servizio di trasporto per conto di un Servizio Socio Assistenziale e le pulizie in alcune palestre comunali. Sempre nella provincia di Cuneo la cooperativa I Tesori della Terra produce yogurt e formaggi trasformando latte biologico. Ha uno spaccio interno ma i suoi prodotti si possono trovare anche su tutto il territorio nazionale grazie a grosse catene di supermercati. L’azienda opera anche come fattoria didattica e ospita scuole e gruppi facendo visitare il maneggio con una decina di cavalli e la stalla con circa 120 di bovini. La cooperativa Senza Confini con sede a San Damiano d’Asti svolge la lavorazione in conto terzi di cordini e tappi, gestisce le aree verdi della Città di Asti e un servizio di pulizie per conto della Coldiretti di Asti.
In Toscana la cooperativa Il Pungiglione (www.ilpungiglione.org) produce e commercializza miele, effettua la lavorazione della cera e produce arnie, oltre a vendere on line materiali e attrezzature utilizzati gli apicoltori.
In Emilia Romagna è presente la cooperativa Cieli e Terra Nuova che gestisce l’azienda agricola di San Facondino a Saludecio (RN), nella quale vengono coltivati 100 ettari di terreno, vengono allevate circa 100 animali tra mucche e vitelli per la produzione di carne e di latte, che viene trasformato in formaggi, e il Garden a Pietracuta di San Leo (PU), un vivaio nel quale vengono coltivate e vendute piante, fiori, prodotti e accessori per il giardinaggio.
La cooperativa La Fraternità ha la sede legale a Rimini, ma ha delle unità locali sparse sul territorio compreso tra Bologna e Assisi. A Bologna gestisce un centro diurno, un’azienda agricola, servizi di pulizia, assemblaggi e raccolta di abiti usati, a Rovigo un negozio di prodotti equo solidali, a Faenza un laboratorio formativo di avviamento al lavoro, a Forlì il Bar L’Urlo, a Rimini 4 Centri Diurni per persone disabili, una Scuola per l’Infanzia, un Centro di Raccolta di materiale usato, il laboratorio della Pietra Scartata e la Palestra “AG 23”, a Orciano di Pesaro un Centro Diurno, a Macerata un Centro di Educazione al lavoro, ad Assisi un’azienda agricola biologica, servizi di pulizie, un centro aggregativo e una bottega solidale.
In Sardegna la cooperativa San Damiano gestisce un Centro Diurno per persone disabili ed ha avviato alcune attività agricole per dare risposte più personalizzate ad alcuni ospiti del centro stesso.
In Calabria la cooperativa Rose Blu gestisce un Centro Diurno per persone disabili e il servizio di trasporto svolto in convenzione con alcuni Comuni.
In Sicilia la cooperativa Rò la Formichina porta avanti una falegnameria, l’attività di apicoltura e di produzione delle api regine e il Centro Diurno per persone disabili, proponendo loro attività fisiche, laboratori teatrali, realizzazione oggetti con materiale di recupero.
In questo variegato universo trovano spazio anche le 22 Comunità Terapeutiche con i loro centri di lavoro, tutte gestite dalla cooperativa “Comunità Papa Giovanni XXIII”. Le Comunità terapeutiche sono dislocate in Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lombardia, e propongono percorsi di recupero fatti di incontri, supporti psicologici, attività ergoterapiche e ludico-sportive alle persone tossicodipendenti (guarda il video su Youtube).