In Europa lo sfruttamento sessuale delle donne coinvolge quasi il 60% delle persone trafficate.
Fra le 350 donne di 4 regioni italiane che hanno contattato gli operatori del progetto europeo Miriam contro la violenza di genere, oltre il 60% sono madri. Alcune di questa sono state costrette ad interrompere la propria gravidanza.
Le operatrici che le ascoltano raccolgono i loro vissuti «Hanno paura di chi le sfrutta, le maltratta e ne abusa; paura dei fidanzati, dei mariti che dicono di amarle e invece le calpestano».
«Molte donne - raccontano le operatrici - temono di parlare e di non essere credute, temono, denunciando gli sfruttatori, di dover cambiare le proprie abitudini, di dover abbandonare i luoghi in cui vivono. Sono preoccupate di salvaguardare l'incolumità dei propri figli, vicini e lontani che siano. Ed infine, temono di non essere protette dalle autorità e di essere additate dalla società».
La Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, che ricorre il 25 novembre di ogni anno, promuove iniziative a Rimini, Roma, Verona:
- A Rimini il 26 novembre alle ore 17.30 si terrà l'iniziativa su violenza e gravidanza dal titolo "Vite spezzate"
- A Verona il 26 novembre alle ore 21 si terrà il momento pubblico di riflessione e preghiera "In memoria di Venetita e Lioara"
- A Roma il 30 novembre alle ore 9 si terrà il convegno europeo sulla integrazione delle donne sopravvissute allo sfruttamento sessuale dal titolo "Integrate. Non invisibili".
Spiega Matteo Fadda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII: «Siamo molto preoccupati del crescente numero di femminicidi in Italia; ci lascia attoniti anche il dilagare in tutta Europa della violenza compiuta tra le mura domestiche. Incontriamo donne abituate a tacere, a minimizzare e a giustificare violenza, assoggettamento economico e manipolazioni psicologiche. Resteremo al loro fianco, perché possano ritornare ad una vita degna insieme ai propri figli».