“Finché gli ultimi non saranno i primi ci troverete qui”, ed è proprio così. Anche quest’anno ci siamo ritrovati nelle piazze e nei sagrati d’Italia per mantenere, ancora una volta, quella promessa fatta 30 anni fa da don Oreste Benzi. In questi giorni abbiamo incontrato tantissime persone; abbiamo cercato di trasmettere il nostro impegno e la nostra gioia ma, soprattutto, di far capire quanto l’aiuto di tutti sia vitale per poter continuare ad aiutare decine di migliaia di persone. Un pasto al giorno è solo il primo passo, il punto di partenza per sfamare il corpo, il cuore e lo spirito.
In questi due giorni molte mani si sono tese per ringraziare, salutare, accogliere e donare il piccolo ma prezioso libro #IOSPRECOZERO. Abbiamo cercato di trasmettere quanto sia importante far tesoro di ogni momento della nostra vita, di ogni piccolo pezzo di pane, di ogni oggetto che, anche se usurato, può essere reinventato e riutilizzato.
Ma è sullo spreco del tempo che abbiamo avuto modo di concentrarci: i nostri volontari e tutte le persone che hanno deciso di ascoltarci e conoscerci hanno scelto di spendere una parte del loro tempo per dedicarlo a noi. Ritrovarsi nel cuore di Milano e Roma per portare una nostra testimonianza è stato molto difficile: le grandi città si muovono velocemente e spesso non si riesce neppure ad incrociare uno sguardo.
Tanti i “no grazie”, “scusa ma vado di fretta”, “non mi interessa”… ma non sono certo queste risposte a fermare la nostra missione. Non importa quanti “no” abbiamo ricevuto: il nostro cuore si è scaldato con i sorrisi delle persone che hanno deciso di guardarci negli occhi e di entrare, anche se solo per un attimo, nel nostro mondo, scambiando con noi parole di sostegno, gratitudine e speranza per il futuro. È proprio come diceva Don Oreste: “L’uomo è maturo quando non è più il centro di se stesso, ma comprende e vive che ha in sé qualcosa da dare e ricevere”.
Il nostro grazie è rivolto a tutti coloro che hanno deciso di mettersi in gioco in prima persona e di tendere le mani anche a chi sfuggiva; grazie a chi si è fermato ad ascoltarci, a chi ci ha sorriso e a chi ha voluto donare un pasto a chi non ha nulla da mangiare. Sono stati giorni intensi e carichi di emozioni ma il nostro impegno non si esaurisce oggi: ci troverete di nuovo nelle piazze, davanti alle chiese e ai supermercati, e soprattutto a fianco di chi, in silenzio, chiede aiuto… finché gli ultimi non saranno i primi.