Nancy aveva 17 anni quando ha iniziato la vita di strada a Ferrara. Inconsapevole delle richieste perverse dei clienti che pretendono sempre più spesso anche sesso senza preservativo, ha dovuto presto imparare il listino dei prezzi e seguire le regole imposte dalla sua sfruttatrice e dai suoi intermediari. Finchè una notte è rimasta incinta a seguito di uno stupro con un cliente che l'ha picchiata e nel giro di poche settimane all'Ospedale per l'interruzione di gravidanza senza far in tempo a capire qual era la via d'uscita. Quando ha compiuto 18 anni però ha deciso di lasciare questa vita di violenze e di lutti. Una notte ha incontrato un'operatrice e un sacerdote su quel tratto di marciapiede che la stava rovinando e ha sentito per la prima volta quelle parole "Puoi scappare, puoi essere libera! Non devi pagare i tuoi sfruttatori vieni via con noi" che nessun'altra unità di strada le aveva mai rivolto. E si è fidata.
Per Nancy e le tante donne e adolescenti indotte allo sfruttamento della prostituzione l'8 febbraio saranno presenti anche il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, l'Arcivescovo Mons. Luigi Negri e il Vicepresidente della Comunità Papa Giovanni XXIII Primo Lazzari all'evento intitolato "Questo è il mio corpo! Ferrara per le vittime di tratta e sfruttamento sessuale", promosso nella Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani da Comunità Papa Giovanni XXIII, Parrocchia di Sant'Agostino e una serie di associazioni tra cui Caritas, Viale K, Emmaus Italia impegnate a Ferrara nell'accoglienza dei migranti.
Dalle rilevazioni delle Unità di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII attive in 31 città italiane, emerge infatti l'aumento di vittime di tratta a scopo sessuale, anche a seguito del 300% in più di arrivi sulle nostre coste di donne e minori profughi, a rischio di essere assorbiti nei circuiti dello sfruttamento della prostituzione, come riscontrato dal Rapporto sulle vittime di tratta dell'Oim. In particolare, l'allarme riguarda il fenomeno della tratta di adolescenti provenienti per lo più da Nigeria e Romania, adescate nei paesi di origine e/o nei paesi di transito. Gli operatori di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII lo riscontrano soprattutto a Torino, Cuneo, Biella, Verona, Modena, Ferrara, Massa Carrara, Roma.
Anche a Ferrara la situazione è preoccupante. Negli ultimi cinque mesi, il turn over di giovani potenziali vittime di tratta è sempre più alto e si evidenzia in modo particolare nella zona Gad e nella zona sud della città. Gli operatori della Comunità Papa Giovanni XXIII riscontrano circa 50 presenze il sabato e la domenica notte. Per il 60% sono donne nigeriane - ma sono contattate anche donne rumene e da luglio 2015 albanesi - che dichiarano di essere state indotte da connazionali ad avviarsi alla prostituzione sulle strade ferraresi.Le donne nigeriane sono tutte richiedenti asilo e dichiarano di dover pagare ai loro sfruttatori un debito che va dai 20.000 ai 35.000 euro.
Per questo motivo, sollecitata da diversi cittadini del territorio di Via Bologna e in particolare dal parroco di Sant'Agostino don Michele Zecchin, la Comunità ha promosso l'8 febbraio alle ore 20.45 in Via Torboli 15, la Tavola rotonda "Sfruttamento sessuale: voci a confronto", moderata dalla giornalista e scrittriceCamilla Ghedini, che ha firmato la prefazione e due racconti dell'antologia "Il mestiere più antico del mondo?" di recente pubblicazione per Elliot. Interverrà, oltre al Vicequestore aggiunto e Dirigente dell'Ufficio immigrazione Michelina Pignataro e all'Assessore ai Servizi alla persona Chiara Sapigni, coordinatrice del Tavolo sulla tratta del Comune, anche Laila Simoncelli, avvocato della Comunità Papa Giovanni XXIII esperta di tratta di esseri umani, diritto internazionale e dell'immigrazione, negli anni '90 impegnata in ex Jugoslavia al fianco delle vittime del conflitto, successivamente in India e Africa a favore della tutela delle donne e dell'infanzia. Seguirà una fiaccolata lungo le vie del quartiere per non dimenticare chi, all'interno del crescente flusso di profughi, è maggiormente a rischio ovvero donne e minori vulnerabili, facili prede di sfruttatori. Il Vicepresidente della Comunità di don Benzi, Primo Lazzari, presenterà la Campagna Questo è il mio corpo, volta a promuovere l'introduzione di un articolo della Legge Merlin per fermare la domanda e così contrastare sfruttatori e trafficanti, proprio nel parcheggio dove di notte si prostituiscono giovani donne rumene, albanesi e nigeriane. La fiaccolata si concluderà con una Veglia di preghiera nella Chiesa di Sant'Agostino dove verranno ricordate le vittime di tratta, in particolare minorenni.