Lo scorso giugno il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, aveva firmato uno storico accordo di pace con Rodrigo Londono, comandante delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). E proprio per questo impegno per la pace (la Colombia da più di 50 anni vive nella guerra civile) a Santos era stato pure conferito il Premio Nobel per la Pace 2016 ai primi di ottobre. Poi il risultato inatteso del referendum, voluto dallo stesso presidente, per raccogliere il parere del popolo: i NO hanno vinto.
La delusione per la vittoria del NO al plebiscito è stata un duro colpo per i volontari di Operazione Colomba e per i membri della Comunità di Pace di San José de Apartadò, nella regione di Antioquia, nel nord-ovest della Colombia.
I volontari di Operazione Colomba, che vivono insieme alla Comunità di Pace dal 2009, si sono uniti la sera del 2 ottobre attorno al fuoco a Mulatos con le orecchie tese ad ascoltare la notizie che provenivano da una piccola radio. Nonostante l'analisi politica della Comunità sia sempre stata lucida e il NO non fosse poi così inaspettato, è altrettanto vero che tale risultato ha fatto male. Nonostante i limiti degli accordi, la vittoria del SÌ avrebbe aperto nuovi scenari di lotta per i propri diritti, mentre quella del NO ha riportato il timore di una nuova ondata di violenza. Quello che nessuno si aspettava, forse nemmeno lo stesso ex-presidente Alvaro Uribe, fautore della campagna per il NO, è accaduto: il 2 ottobre il risultato del plebiscito per il consenso al raggiunto Accordo di Pace tra il governo colombiano e le FARC, firmato il 26 settembre scorso, ha avuto esito negativo. Il NO ha vinto per una manciata di voti, circa 50.000, prevalendo con un 50,21% sul 49,78% del SÌ. Migliaia i voti annullati, spaventosa l'astensione al voto: su 34 milioni di aventi diritto, solo 13 milioni si sono presentati alle urne. La mappa delle votazioni nei vari dipartimenti della Colombia è stata inequivocabile: in quasi tutte le regioni colpite più duramente dal conflitto, le vittime hanno votato per il SÌ. Loro la pace la volevano davvero…
Fortunatamente il 24 novembre è stato firmato un nuovo Accordo di Pace che dovrebbe essere ratificato direttamente dal parlamento senza un referendum popolare, il dibattito è iniziato il 28 novembre. Quello che rimane fra la gente della Comunità di Pace e non solo, è una sensazione di insicurezza che soffoca la voglia di speranza in un futuro migliore senza guerra.
Per approfondire:
Firmato il nuovo Accordo di Pace tra Governo e FARC-EP
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