Si è svolta sabato 13 maggio l’inaugurazione ufficiale della Casa Famiglia “Terra promessa” di Città Sant’Angelo, a Pescara, con un sole splendente e un vento leggero che ha deliziato le numerose persone presenti.
«Rendiamo grazie al Signore che suscita sempre buone intenzioni e buoni propositi»: ha iniziato con queste parole la S. Messa il vescovo di Pescara- Penne mons. Tommaso Valentinetti. «Abramo, verso la terra promessa, è spinto ad andare verso se stesso, a scoprire la sua vocazione. La logica del servizio, della propria vocazione, si riconosce anche nell’amore sponsale, come quello di Gianni e Fabiola, e trova la sua espressione nell’amore alla famiglia», ha continuato Mons. Valentinetti nell’omelia.
All’inaugurazione era presente Primo Lazzari, vice responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, che prendendo la parola ha sottolineato come la famiglia, per Don Oreste, fosse la più bella intuizione di Dio, perché Dio è famiglia. «La casa famiglia – ha continuato Primo Lazzari – è come la perla del villaggio, dove splende la condivisione, dove ognuno si reca per essere abbracciato, per cercare ciò di cui ha bisogno». E, rivolto a Gianni e Fabiola Cantelmi, sposi e genitori della casa famiglia ha detto: «oggi, per voi, si avvera il sogno tanto desiderato, essere il volto tenero e misericordioso del Padre che accoglie. Sarà qui che si cercherà di dare, nella ferialità, un amore senza misura a quei piccoli e quei poveri che chiedono quasi scusa di esistere. L’augurio, a voi e a tutti in generale, sia davvero di riuscire ad impegnarci a fare del mondo una grande casa famiglia».
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Anche il sindaco di Città Sant’Angelo, Gabriele Florindi, ha accolto con gioia i suoi due nuovi concittadini, ringraziandoli per la loro presenza e dicendo che «ora conosciamo tutti questo luogo, a cui fare riferimento e in cui venire a gioire ogni qualvolta avremo bisogno di dare o di ricevere una mano e sentirci utili». E ha concluso così: «alla fine di questi otto anni in carica come sindaco, la mia aspirazione è di concludere il mio mandato conferendo a Città Sant’Angelo il titolo di città della solidarietà e della carità. Non so se questo titolo esiste, ma se non esiste lo creeremo noi. Questa casa famiglia si aggiunge alla città del sole, per i bambini autistici, e alle nostre case di riposo, dove gli anziani vengono trattati adeguatamente».
Durante l’offertorio, Gianni e Fabiola, accompagnati dai loro figli e da alcune persone care, hanno portato all’altare i doni, tra cui un vasetto con della terra: terra di Sulmona, dove hanno abitato fino ad agosto, e terra di Città Sant’Angelo, come segno di unione tra le radici del passato e di un presente che si intrecciano.
Dopo i saluti e i ringraziamenti, Mons. Valentinetti ha voluto regalare a Gianni e Fabiola un telegramma del Papa, in risposta a una lettera scritta da don Antonio Rapagnetta, sacerdote della diocesi Pescara – Penne e proprietario della struttura della casa famiglia. Papa Francesco ha inviato le sue congratulazioni: «Esprimo vivo compiacimento per la provvidenziale realizzazione di questa casa famiglia, che rende manifesta la speciale predilezione della Chiesa per l’infanzia, sempre memore dell’esempio del suo Signore, che si è identificato e incarnato nei più piccoli e indifesi». Il Santo Padre ha invocato poi abbondanti grazie e favori celesti, per una rinnovata e viva testimonianza del Vangelo della carità.
Al termine della celebrazione e dei saluti, è stato scoperta la targa in legno con inciso il nome della casa famiglia, che sovrasta imponente la porta d’ingresso.
È stata una giornata di gioia: alla Messa e alle parole delle autorità e di Gianni e Fabiola, è seguito un rinfresco all’aperto, con momenti di festa durati fino al tardo pomeriggio.