Eventi




A piedi contro le dipendenze!

L'iniziativa per le giornate dell'interdipendenza, edizione 2023

Sono in 7, fra ospiti, operatori e simpatizzanti della comunità terapeutica di servizi per persone con problemi di dipendenza patologica S.Giuseppe di Castel Maggiore (BO), sono in cammino da Terni a Roma, 140 km lungo la Via di Francesco, impegnati in un pellegrinaggio contro le dipendenze.

Il pellegrinaggio si inserisce fra le iniziative per le Giornate dell'Interdipendenza, organizzate da Comunità Papa Giovanni XXIII, Azienda USL di Bologna, in collaborazione con istituzioni ed enti locali tra i quali il Comune di Bologna e l'Arcidiocesi di Bologna.

L'arrivo a Roma è previsto il 18 giugno, per l'Angelus in Piazza S.Pietro. Il 26 giugno si terrà poi a Bologna l'evento conclusivo delle iniziative dell'edizione 2023.

Leggi il diario, giorno per giorno!

 

Domenica 18 giugno 2023

Superata una notte non troppo riposante, fra caldo, materassini sul pavimento, concerti sotto la finestra (qualcuno col sonno più leggero riferisce concerti anche in stanza, seppur non musicali!) il risveglio ci riserva un'ennesima bella sorpresa, la ricca colazione che ci prepara padre Carlo. Abbiamo il tempo di chiudere gli zaini, andare a messa, condividere un ultimo tempo tranquillo insieme in cui raccogliere e consegnarci i primi frutti di questa settimana. Si avverte un senso di RICONOSCENZA profondo nelle parole di tutti e un rinnovato desiderio di AUTENTICITÀ.

Richiamiamo alla memoria le parole, i momenti e i luoghi che ci hanno colpito maggiormente. Sicuramente i messaggi che abbiamo ricevuto ogni mattina, con gli spunti per le riflessioni della giornata. Anche oggi ascoltiamo l'ultimo, ci commuove. E poi tanti incontri, un nuovo modo di dialogare, il sentirsi accolti, la bellezza del bosco e il senso di libertà provato bagnandosi sotto un temporale. Ricordiamo con affetto anche i luoghi e la vita di san Francesco, che i racconti di questi giorni ci hanno aiutato a scoprire. Ma un'altro Francesco ci aspetta. Sentirlo e vederlo mentre recita l'Angelus, in piazza san Pietro, è forse il momento più intenso di tutto il pellegrinaggio. Anche se le gambe ora lo reggono a stento, le parole sono di uno che ha camminato molto. Non a caso, si parla proprio di cammino: "...annunciare Dio vicino è invitare a pensarsi come un bambino, che cammina tenuto per mano dal papà". Parole che risuonano in noi. Perché in questi giorni ci siamo tenuti per mano, spesso. Perché condividiamo un sentimento nuovo, di VICINANZA, come se non potessimo più essere indifferenti a chi ha camminato con noi.

 

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Il resto della giornata scorre veloce, visitando i monumenti più iconici della città che tanti di noi non hanno mai visto, in un clima quasi da gita scolastica. Poi il lungo viaggio di rientro a Bologna e una ricca cena preparata per noi, a casa. In altri tempi ci sarebbe sembrata ordinarietà, il cammino appena compiuto le dà un gusto nuovo. Sapore di accoglienza, gratuità, affetto. Abbiamo ancora addosso le maglie di 'rappresentanza'. Sul petto recitano 'sogna e cammina'. Lo abbiamo fatto, vogliamo farlo ancora.

 

Sabato 17 giugno 2023

Eccoci all'ultima tappa. Oggi si va a Roma!
Non prima di esserci bagnati per l'ennesima volta i piedi, nel primo tratto di sentiero che i violenti temporali dei giorni scorsi hanno trasformato in una palude. I segni del sentiero latitano e più volte ricorriamo al GPS per evitare errori ai bivii, le nostre gambe non ce lo perdonerebbero dopo una settimana di fatiche. Ridiamo pensando che, anche se tutte le strade portano a Roma, noi oggi possiamo permetterci di fare solo la più breve! Scattiamo una bella foto quando avvistiamo il Cupolone in lontananza, all'orizzonte. Anche se è talmente piccolo e distante che la vista più di rallegrarci ci preoccupa.
Superata la riserva della Marcigliana, dove salutiamo gli ultimi sprazzi di campagna, iniziamo già in tarda mattinata ad attraversare le periferie di Roma.  Sole, asfalto e marciapiedi non proprio tenuti bene rendono il cammino più faticoso del solito, qualcuno inizia a dare segni di cedimento, ci tiene in piedi un senso di condivisione e corresponsabilità, che ci spinge a sforzarci per non interrompere ad un passo dalla meta il cammino. Via Nomentana sembra non finire mai, camminiamo molto in silenzio, sovrastati dalla fatica e dal frastuono della città. Panino e caffè in un bar ci danno la spinta per arrivare fino alle mura della città. Le varchiamo simbolicamente proprio nei pressi del luogo della Breccia di Porta Pia. Segno di una resistenza che crolla o di un desiderio che supera anche i muri più invalicabili? Senza voler scomodare giudizi storici, per il nostro cammino (e per la nostra vita) sicuramente spereremmo la seconda.


Raggiungiamo in pochi minuti Trinità dei Monti, dove sfiliamo davanti ad una folla in trepidante attesa di qualcuno, fuori da un hotel di lusso (scopriremo poi Tom Cruise). Qualcuno ci guarda con aria perplessa, altri si fanno scappare commenti non troppo cortesi. Zaino, scarpe da trekking e maglie da pellegrinaggio sembrano stonare, in quel contesto. Ma non ce ne preoccupiamo affatto, forti del bagaglio prezioso di esperienze che questo outfit ci ha permesso, in questi giorni. Il tempo di una foto sulla famosa scalinata e si riparte per l'ultimo sforzo. Attraversiamo il Tevere, superiamo Castel Sant'Angelo, ecco San Pietro! Gli ultimi passi sono davvero leggeri, sciolgono le tensioni, riempiono il cuore. Le fontane della piazza sembra quasi che ci aspettino, per rinfrescarci e dissetarci. Nell'abbraccio del colonnato ci abbracciamo anche noi. Foto di rito e poi metro e tram per raggiungere Santa Croce al Flaminio, dove ci aspetta padre Carlo, per l'ennesima calorosa accoglienza. Meritate docce e altrettanto meritata cena in trattoria tipica romana.


Ogni sera, in questa settimana, abbiamo a turno preparato e guidato il momento di riflessione e confronto finale della giornata. E abbiamo preso la bella abitudine di ringraziarci per le cose che condividiamo in questi momenti. Stasera i 'grazie' sono ancora più sentiti, perché è stata la giornata più faticosa, per la meta raggiunta, ma soprattutto per la strada fatta insieme.

 

Venerdì 16 giugno 2023

Oggi il percorso prevede una lunga tappa (29km) che ci segna il passaggio dalla provincia di Rieti a quella di Roma, così come di un passaggio dal paesaggio montuoso e rurale dei primi giorni ad uno collinare e sempre più antropizzato. L'Urbe si avvicina! La destinazione finale di giornata è Monterotondo, passando per Montelibretti, località che a qualcuno di noi rievoca i ricordi di gioventù perché qui ha svolto il servizio di leva. La giornata inizia con una moka di caffè che non sale perché è stata preparata senza acqua, viatico di una serie di imprevisti a tinte opposte che caratterizzano la tappa. Nell'ordine:

1) Giornata di sole e caldo, visti i precedenti è davvero un imprevisto! Qualcuno dimentica la crema e finisce bello rosso.

2) Per la prima volta, ci capita di sbagliare strada. Ce ne accorgiamo controllando casualmente il GPS, quando troviamo una grande pozzanghera ad ostacolarci il cammino... La pioggia dei giorni scorsi in qualche modo si sdebita dei disagi arrecati, evitandoci di finire troppo lontano dalla strada giusta. I 500 metri per tornare indietro fino al bivio sono i più lunghi e faticosi di tutti. Arrivati, ci accorgiamo che il palo con le indicazioni è caduto e lo rifissiamo in piedi legandolo ad un altro palo con il nastro americano che qualcuno inspiegabilmente ha nello zaino (ci eravamo detti di essere essenziali!). Eppure, in questa situazione risulta provvidenziale, se non per noi, per chi passerà nei prossimi giorni.

3) Roberta: una signora che ci vede seduti a bordo strada per pranzare, si ferma per conoscerci e poi corre a casa per prenderci formaggio e biscotti. Momento di incontro e leggerezza inaspettato e gradito.

4) All'arrivo don Giuseppe ci offre, oltre ad una bella accoglienza, le ottime torte avanzate da una festa nel pomeriggio! In un colpo solo guadagnamo merenda e colazione di domani! Oggi ci siamo soffermati su uno sguardo particolare, quello rivolto alla nostra interiorità, alla ricerca di ciò che ci aiuta a dare senso e gusto alla vita. E poi a tutti quegli incontri che ci hanno invitato ed aiutato a ricercare nel cuore. Bello condividere i DESIDERI che ciascuno sente 'proprio per sé', diversi da quelli degli altri ma tutti ugualmente degni. La metafora azzeccata dei nostri discorsi la offre un paio di scarpe, passato già di mano in mano (anzi di piede in piede) diverse volte negli ultimi mesi in comunità e che anche qui erano state scartare da chi le aveva portate, perché causa di dolorose vesciche.

Un ennesimo 'passaggio di proprietà' le ha portate oggi ad essere finalmente calzanti e comode per qualcuno!

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Giovedì 15 giugno 2023

 
Quarta tappa, da Poggio San Lorenzo a Ponticelli di Scandriglia. La distanza e il dislivello non sono troppo impegnativi, ci concediamo una giornata con ritmi di cammino più tranquilli e qualche pausa in più. Un po' anche perché le gambe e le spalle iniziano a protestare per le fatiche dei giorni passati, e poi viene quasi naturale adeguarsi ai ritmi lenti dei piccoli paesi della Sabina che attraversiamo (a Poggio Moiano il fruttivendolo si è fatto aspettare una mezz'ora buona perché era uscito a fare una consegna!).

La parola che ci ha accompagnato oggi è LEGAMI, a partire da uno spunto sulla famosa amicizia fra la volpe e il Piccolo Principe. Sicuramente questi giorni ci aiutano molto a vederne il lato buono e nutriente, ma non dimentichiamo il dolore del doversi salutare, del sentirsi traditi e neanche l'indifferenza che a tratti ci ha abitato e ci abita. Conveniamo nella condivisione serale che questo cammino, come il percorso in comunità, è una spinta importante verso la conclusione che alla fine ne vale la pena, legarsi. Non a caso la scritta che portiamo sulla maglia parla di interdipendenza, come terza via rispetto alle idee di dipendenza e indipendenza, che spesso ci sembrano le uniche alternative possibili.

Note positive della giornata:

1) Non abbiamo preso l'acqua! Almeno non in testa, perché fra pozzanghere e prati bagnati abbiamo comunque finito la giornata con scarpe e calzini da strizzare. Il fedele temporale pomeridiano oggi ci ha solo sfiorati, disturbando il nostro riposo post pranzo con qualche preoccupante tuono che ci ha fatto subito saltare in piedi per ripartire.
2) Abbiamo imparato a bendarci meglio i piedi dove ci fanno male e a stringere lo zaino per alleggerire le spalle!
3) Non abbiamo dovuto cucinare la cena, né aprire i sacchi a pelo! Riccardo e Patrizia (titolari di un piccolo bar e un'accoglienza a donativo in paese) ci hanno fatto vivere una bella esperienza di accoglienza pellegrina! La cena che ci preparano è davvero gustosa, così come le chiacchiere che facciamo fra una forchettata e l'latra (forchettate di parmigiana di melanzane... Un lusso, per noi pellegrini!).
 
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Mercoledì 14 giugno 2023

 
Il terzo giorno di cammino ci porta da Fonte Colombo a Poggio San Lorenzo, con un lungo tratto in falso piano nella valle del Turano, un tracciato che ricalca l'antica Salaria e qualche salita nel finale. Lasciamo il santuario in un clima quasi mistico, con i frati che recitano le lodi ed una nuvola bassa che trasforma la luce del sole in un tiepido abbraccio a noi e a tutto quello che ci circonda. Oggi siamo invitati a riflettere su quegli sguardi degli altri che ci hanno rivelato qualcosa di noi che non immaginavamo e che è stato significativo scoprire. i nostri pensieri e le nostre condivisioni parlano così dell'incontro con altri PUNTI DI VISTA, che ci hanno incoraggiato e rilanciato, ma anche colpito duramente per spingerci a cambiare e a volte ostacolato, suscitando ansie e paure.
 
Accompagnati da una coppia di docili cani randagi, che ci custodiscono per un bel prezzo di strada, concludiamo le fatiche mattutine. I panini del piccolo alimentari di Ornaro Basso sono la giusta spinta per affrontare gli ultimi kilometri, sotto il solito temporale pomeridiano che ormai aspettiamo come un appuntamento fisso e che diventa oggetto dei nostri dialoghi più leggeri, fra chi si improvvisa meteorologo e vicendevoli accuse su chi sia il 'gufo' colpevole del tempo avverso.

La pioggia ci aiuta a tenere un buon passo, oltre che, imprevedibilmente, un buon umore. Uno fra noi sta facendo il pellegrinaggio in bici. Lo troviamo in piazza a Poggio San Lorenzo, che ha già conosciuto la simpatica barista custode delle chiavi della Casa del Pellegrino. Dormono con noi 3 pellegrini marchigiani, praticamente i primi che incontriamo. Stanno facendo la strada in senso opposto al nostro. Non perdiamo l'occasione di condividere le nostre esperienze, accogliere consigli e strumenti per curare le vesciche, carpire qualche informazione sulla tappa che ci aspetta domani (queste forse era meglio non chiederle!).

A cena uno di noi prepara una deliziosa pasta con il tonno e i pomodori secchi che surclassa il sugo di ieri, fatto con il doppio concentrato, che era stato difeso a spada tratta da chi lo aveva preparato e aveva comunque soddisfatto le nostre pance affamate.

Dalla condivisione serale emerge un comune senso di SERENITÀ che questo cammino ci sta suscitando, la stessa che si respira negli stretti vicoli di questo borgo  che si aprono all'improvviso su splendidi e panoramici terrazzi. La voglia di camminare aumenta di giorno in giorno, come le piccole attenzioni che abbiamo fra noi, dall'imparare a camminare al passo dell'altro, al preparare un letto, oggi che ci sono le lenzuola, a chi per pigrizia si sarebbe accontentato del sacco a pelo.
 
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Martedì 13 giugno 2023

 
Secondo giorno di cammino, dal santuario di Greccio, lasciato alle spalle poco dopo l'alba, fino ad un altro santuario francescano, Fonte Colombo. Tappa più breve e con meno salite, anche se i km di ieri si sentono e, per qualcuno, si sentono anche le prime vesciche ai piedi. Il silenzio e poi la condivisione a coppie del mattino è stata dedicata ad un incontro o uno sguardo che ci ha segnati in modo indimenticabile. Queste domande, che nell'ordinarietà della routine non ci facciamo, diventano occasione per una conoscenza reciproca ad un nuovo livello.
 
I km corrono veloci, arriva veloce anche la fame, allora alle 11 pausa pranzo in un fornaio. Poi la salita per il santuario con l'immancabile temporale che anche oggi rinfresca l'ultimo pezzo della tappa. Una provvidenziale tettoia nella piazzetta di Sant'Elia ci salva dagli scrosci più intensi. Nell'attesa c'è anche tempo per una partita a carte, per la gioia di qualcuno e le proteste dei più infreddoliti che vorrebbero subito ripartire.
 
Anche i frati di Fonte Colombo ci riservano una bella accoglienza, nella loro splendida foresteria, con stanze singole e una meritata doccia calda. Frate Marco ci racconta la storia di questo luogo, frequentato da Francesco e dai primi compagni, dove il Santo ha finito di scrivere la regola per il suo ordine. Ecco allora la parola del giorno.. AFFIDARSI, o meglio SEGUIRE LE INDICAZIONI. Lo facciamo tutti i giorni qui, seguendo i segni gialli e blu del cammino, lasciati da qualcuno che lo ha percorso e tracciato prima di noi. Cerchiamo di allenarci a farlo nella vita, non senza fatica (anche alcuni compagni di Francesco protestarono, ritenendo la regola troppo faticosa.. eppure i secoli hanno dimostrato la bontà delle intuizioni di Francesco!). Sorpresa finale, il pane di Sant'Antonio che i frati ci donano dopo la messa, come da secolare tradizione, in occasione della festa del 13 giugno. Impasto sodo e saporito, cotto nel forno a legna.. la fame del pellegrino fa il resto, sembra il pane più buono che abbiamo mai mangiato!
 
Poi cena, un momento di condivisione e ringraziamento e a letto! La sveglia è sempre alle 5:30, le previsioni anche per domani non promettono bene, serve una 'partenza intelligente'!
 

Lunedì 12 giugno 2023

 
Primo giorno di cammino, i primi 25 km. Le parole che ci hanno accompagnato sono state DIALOGO e CONCRETEZZA. Abbiamo iniziato la giornata camminando in silenzio i primi km, partendo da uno spunto di riflessione e una domanda. Oggi era "qual'e il desiderio e la preghiera che porti con te e per cui offri questo pellegrinaggio? Una cosa per te ed una per una persona che conosci". Abbiamo così ripreso l'abitudine che avevano anticamente i pellegrini di recarsi in un luogo sacro per chiedere una grazia. Poi durante la mattina abbiamo avuto un tempo di condivisione a coppie, sempre camminando, perché siamo pellegrini che non camminano da soli, ma insieme. Questo stile di silenzio in partenza e poi condivisione è la modalità che ci accompagnerà in questi giorni.
 
La tappa prevedeva partenza da Terni, sosta per un pranzo ai prati di Stroncone e arrivo al santuario di Greccio. Giusto il tempo di farci il risotto sui fornellini, lavare i piatti, chiudere lo zaino... E ci siamo ritrovati dentro un bel temporale! Poco male, considerando la bella accoglienza dei frati di Greccio. Frate Pino ci ha raccontato la storia di quel luogo, il desiderio di Francesco di poter vedere e vivere l'esperienza concreta del luogo in cui è nato Gesù e l'idea così di comporre in quella grotta il primo presepe della storia.
Poi una pasta al pesto e a letto presto, le previsioni per martedì pomeriggio non sono ottime per cui bisogna alzarsi e partire presto!
 

Domenica 11 giugno 2023

 
Trasferimento a Terni con il nostro pulmino (e due accompagnatori di eccezione!), Visita alla cascata delle Marmore e poi ultimi preparativi e una prima condivisione serale. Ci hanno guidato le parole GRATUITÀ e FIDUCIA. Le parole le scegliamo ogni sera, a turno, come sintesi della giornata. Gratuità perché alle cascate siamo entrati inaspettatamente gratis, la signora alle casse leggendo le nostre magliette ha capito che eravamo pellegrini, e ci ha fatto i biglietti omaggio. Questo come episodio, simbolico rispetto all'idea di vivere con gratuità questa esperienza, sia in quello che riceviamo (ospitalità, incontri,..) sia in ciò che possiamo dare.
 

 



Ufficio stampa

 

 

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