Radio Speranza — InBlu, la radio dell'Arcidiocesi di Pescara — Penne, ha dedicato una serie di puntate di approfondimento alla presenza della Comunità Papa Giovanni XXIII in Abruzzo; siamo felici di poterle raccogliere e rilanciare in un unico contenitore. L'approfondimento continuerà nelle prossime settimane, con i nuovi appuntamenti radiofonici che continueranno ad essere pubblicati online. Buon ascolto!
Le realtà dell'associazione nella regione si adoperano nell'accoglienza degli ultimi con una struttura nella Diocesi di Teramo, quattro nell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, due nell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto ed una nella Diocesi di Sulmona-Valva. Vi abitano quattro persone impegnate nel periodo di verifica vocazionale per l'ingresso nell'associazione fondata da Don Benzi nel 68; quattro membri della Comunità sono responsabili delle strutture. Alcune di queste realtà possono contare sull'apporto dei giovani impegnati nel Servizio Civile Universale.
A Campli (TE) c’è la casa famiglia “Manuela”, gestita da Claudia e Gioacchino. Con loro 4 figli adottati, anche con grave disabilità; 4 persone accolte di cui una con disabilità importante. Coppia di sposi originaria di San Benedetto del Tronto, Claudia e Gioacchino sono stati esempio fondamentale per le altre realtà abruzzesi, testimoniando la vocazione della Comunità. Hanno avuto la fortuna di conoscere di persona per diversi anni don Oreste Benzi. Nella puntata descrivono i cinque punti della vocazione della Comunità Papa Giovanni XXIII; Claudia narra anche qualche aneddoto simpatico avuto con lo stesso don Oreste.
A Città Sant’Angelo (PE), Fabiola e Gianni originari di Sulmona, gestiscono la casa famiglia “Terra Promessa”. Avvincente ed emozionante, il loro avvicinamento alla Comunità Papa Giovanni XXIII viene descritto dai due coniugi in maniera semplice e profonda. Storie vere che rispondono ad una domanda: cosa caratterizza e rende speciale la casa famiglia della Comunità? Vivono con loro 3 figli naturali, 1 figlia adottata con grave disabilità, due minori.
A Pescara, in città, brillano diverse espressioni della Comunità Papa Giovanni XXIII: vi si trovano una casa famiglia, gestita da Simona e Cristiano, che ospita 5 figli naturali e 4 persone accolte (di cui tre disabili); una famiglia aperta all'accoglienza, i cui genitori sono Simona e Gaetano (con loro 5 figli naturali e una mamma di colore con la sua bambina).
Simona e Gaetano nella puntata parlano della loro vita volta alla missionarietà, sia all’interno del matrimonio che del lavoro di medico di Simona e di quello di falegname di Gaetano.
Antonella è uno degli avvocati di riferimento dell’associazione. Oltre ad avere nel proprio DNA vocazionale la condivisione con gli ultimi, svolge per la Comunità la sua professione di legale, dando voce a chi non ce l’ha. «Immersa nel mondo cerco con tutta me stessa la giustizia», spiega.
Due giovani stanno compiendo il periodo di verifica vocazionale. Questo periodo consente a chi vuole diventare membro della Comunità di vivere un’immersione nella vocazione comunitaria, per capire se si è chiamati ad essa, dal Signore.
Lidia neuropsichiatra infantile, da Gennaio 2021 ascolta la chiamta del Signore ci racconta non solo della sua vita, ma anche di quella di Sandra Sabattini, giovane volontaria dell'associazione morta a 23 anni, nel 1984, che sarà presto beatificata.
Dario è invece un giovane impegnato nella professione come vigile urbano. Ecco la loro voce.