La Comunità Papa Giovanni XXIII esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Don Giuseppe Innocentini, affettuosamente conosciuto come Don Peppino, avvenuta all'età di 95 anni. Con la sua dipartita, la Repubblica di San Marino perde un pilastro della comunità, un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri, lasciando un'impronta indelebile nel cuore di generazioni di sammarinesi.
Don Peppino ha iniziato il suo ministero sacerdotale a Serravalle nel 1953, anno in cui ha fondato la società sportiva Juvenes, riconoscendo il valore educativo dello sport come strumento di aggregazione e crescita personale. La sua visione lungimirante ha portato alla creazione della colonia sammarinese di "Chiusi della Verna" nel 1967, un'iniziativa che ha offerto a innumerevoli giovani sammarinesi un'esperienza formativa unica.
La Comunità Papa Giovanni XXIII ricorda con affetto la lunga amicizia che ha legato Don Peppino al suo fondatore, Don Oreste Benzi. «Benediciamo il Signore per la vita di Don Peppino, per averlo messo sulla nostra strada e per la premurosa accoglienza e generosità che lo ha sempre caratterizzato», è il ricodo delle mamme e dei papà delle Case Famiglia della Comunità. «Don Peppino continua ad accompagnarci dal cielo ora che partecipa alla gioia del suo Signore».
Nel corso della sua vita, Don Peppino ha dimostrato un impegno costante nel sostenere le opere della Comunità, aprendo le porte della casa di preghiera di Rancidello (RN) e offrendo supporto in momenti di difficoltà. La sua presenza calorosa e il suo spirito di servizio hanno contribuito a creare un ambiente di accoglienza e solidarietà, che ha toccato profondamente le vite di molti.
Maria Grazia Isaia, che è stata responsasbile di zona dell'associazione di Don Benzi, ha avuto modo di conoscerlo bene: «Don Peppino era presente a quel primo campo estivo di Don Oreste. Sulla Marmolada. Ci raccontava di come Benzi gli passasse le corde, entrambi incoscienti e pieni di entusiasmo. Don Peppino ci ha aperto le porte di San Marino, accogliendoci con una cura preziosa e inestimabile. Quando Maria Bilancioni, altra storica della nostra associazione, ha iniziato a vivere in modo ritirato nella casa di preghiera di San Marino, lui si preoccupava sempre per lei, mostrando un cuore paterno. Don Peppino ha sempre dimostrato un grande affetto per la comunità di Don Oreste, con la quale si sentiva profondamente in sintonia. Condivideva le sue battaglie e partecipava attivamente alle discussioni. Se Don Peppino sentiva il bisogno di esprimere un'opinione, non esitava a farlo, prendendo sempre una posizione chiara. Comprendendo che Don Oreste non poteva essere sempre presente fisicamente don Peppino si presentava per proteggerci e sostenerci, dimostrando ancora una volta il suo grande cuore e la sua dedizione».