«Quando in uno dei venerdì della Misericordia durante l'Anno Santo straordinario sono entrato nella casa di accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII, non pensavo che lì dentro avrei trovato donne così umiliate, affrante, provate. Realmente donne crocifisse. Nella stanza in cui ho incontrato le ragazze liberate dalla tratta della prostituzione coatta, ho respirato tutto il dolore, l'ingiustizia e l'effetto della sopraffazione. Un'opportunità per rivivere le ferite di Cristo».
È quanto scrive Papa Francesco nella prefazione, pubblicata oggi su Repubblica, al nuovo libro sulla prostituzione di don Aldo Buonaiuto dal titolo "Donne crocifisse. La vergogna della tratta raccontata dalla strada" (edizioni Rubettino). Un libro che affronta il tema dall'antichità fino ad arrivare ai giorni nostri, dal Codice di Hammurabi alla Legge Merlin.
Giovanni Paolo Ramonda, Responsabile Generale della Comunità, commenta così: «Siamo grati al Santo Padre per aver dato ancora una volta un significativo segno di vicinanza alla lotta contro questa schiavitù moderna. La battaglia contro la prostituzione fu iniziata da Don Oreste Benzi esattamente 30 anni fa, quando incontrando una prostituta alla stazione di Rimini, scopri l'oppressione che si nascondeva dietro la prostituzione. Una battaglia che la Comunità Papa Giovanni XXIII continua ancora oggi con oltre 100 volontari che tutte le settimane vanno lungo le strade per cercare di liberare queste donne».
Perché è proprio dall'incontro con la sofferenza nascosta di queste ragazze ancora bambine che nasce l'urgenza di lottare con e per loro. Noi della Comunità Papa Giovanni XXIII le abbiamo accolte, creando delle case in cui potessero vivere serenamente e recuperare la dignità negata. Ogni sera, con le Unità di Strada, andiamo ad incontrarle, a parlare, pregare, ad offrire loro un'alternativa di vita.
Anche Ramonda ha dato il suo contributo a questo nuovo libro, da oggi nelle librerie, scrivendone l'introduzione. «Ringrazio don Aldo Buonaiuto, sacerdote della nostra Comunità che da sempre, sulle orme di don Oreste Benzi, soccorre in strada e accoglie le giovanissime ex-schiave della tratta» conclude Ramonda.
Alcune di queste donne ci seguono, altre hanno troppa paura. Ma noi ritorniamo, sempre.