Testimoni della misericordia di Dio verso i più poveri e gli emarginati. Ecco la sfida di oggi, soprattutto per noi cristiani in Europa.
Come diceva qualche anno fa il cardinale Mamberti, durante il Congresso internazionale “Cristianesimo e secolarizzazione. Sfide per la Chiesa e per l'Europa”: «Come cristiani dobbiamo sforzarci di trasformare le difficoltà in opportunità e la secolarizzazione può spronarci a riscoprire il cristianesimo nella sua essenzialità e a dare ragione di esso, in un mondo che spesso lo contesta».
E proprio nel cuore di quell’Europa “benestante”, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha aperto negli ultimi anni nuove zone “di missione” e ad oggi sono operative nuove realtà di accoglienza e condivisione in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Olanda, Inghilterra.
Lo scorso 10 marzo, Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha incontrato mons. Franz-Josef Bode, vescovo di Osnabrück (Germania), accompagnato da Pierpaolo Flesia, responsabile della zona Centro-Europa. Dopo aver conosciuto le realtà di accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII in Russia, mons. Bode ha chiesto a Ramonda di aprire una casa famiglia nella propria diocesi in Germania. A questo scopo il vescovo ha messo a disposizione la casa canonica della parrocchia di St. Godehard (San Gottardo). Questa parrocchia si trova nella periferia della città di Brema e nel suo territorio vivono 12 mila persone provenienti da 140 diverse nazionalità. I bisogni sono tanti, come tanti sono i poveri che bussano alle porte della canonica.
A proposito di questo invito da parte del vescovo, Ramonda ha detto: «Affidiamo questa richiesta alle preghiere di tutta la Comunità e chiediamo al Signore che ci illumini per poter rispondere a questa e alle altre chiamate a condividere con i poveri».