I nostri volontari sono ritornati in Libano da un mese, subito dopo l'esplosione al porto di Beirut, per stare al fianco dei profughi siriani e della società civile stremata da una terribile crisi.
Ecco il racconto sulla presenza di Operazione Colomba (corpo di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII), a Beirut e nei campi profughi del nord del Paese, realizzata da formiche.net
A seguire, l'intervista del Giornale Rai di Radio 1, che ha raggiunto Alberto Capannini, operatore di Operazione Colomba.
Ci uniamo come Comunità alla richiesta del Papa in questa giornata di pregare, digiunare e affidare a Dio la situazione della popolazione del Libano, ad un mese esatto dall'esplosione di Beirut.
In queste settimane siamo tornati nel paese con i ragazzi di Operazione Colomba, che stanno vivendo con le persone libanesi stremate da questa fortissima crisi politico-economica e con profughi siriani, doppiamente vittime a causa del peggioramento della situazione.
«Pregare per il Libano significa non delegare le proprie responsabilità ma chiedere la conversione dei nostri cuori ad una pace attiva e la conversione di una classe politica che fa gli affari suoi, che alimenta la guerra, che ignora e perseguita chi nelle piazze chiede giustizia dialogo e pace. Noi vogliamo, chiediamo, imploriamo questa conversione».