Vedere in tutta Italia, dal nord fino alle isole, tanti volontari, giovani gruppi scout, famiglie insieme ai loro bambini dedicare due giorni alla lotta alla fame nel mondo e all’ingiustizia è sempre un’emozione grande.
“Un Pasto al Giorno è una preziosa opportunità per promuovere la condivisione diretta attraverso il racconto e l’incontro personale ed è un servizio vitale per noi e per le nostre presenze all’estero. Grazie di cuore a tutti per l’impegno che ci mettete per la vita che spendete anche su questo fronte!” Dice Matteo Fadda nel suo primo anno dell’evento in veste di Responsabile Generale.
Ma Un Pasto al Giorno è possibile solo mettendo insieme la nostra forza alla generosità di chi ha scelto di fermarsi ai banchetti e dare il loro aiuto per le persone più povere e fragili accolte dalle realtà della Comunità Papa Giovanni XXIII.
“Il vostro gesto prezioso – aggiunge Fadda - ha permesso di raccogliere risorse vitali che già in queste ore e in questi giorni ci stanno permettendo di continuare ad aprire la porta alle tante persone che ogni giorno bussano in cerca di aiuto e di un pasto. Grazie a voi, continuiamo ad essere lì dove nessuno vuole andare. Portiamo cibo per dare un sollievo immediato, ma anche speranza nel futuro e opportunità concrete di costruire una vita diversa. Insieme, abbiamo compiuto un atto di giustizia”.
#FOTOGALLERY:grazie#
In questi giorni la Comunità Papa Giovanni XXIII sta preparando la sua grande tavola per fare posto a chi non ha da mangiare, un impegno che porta avanti da 15 anni con l’iniziativa di raccolta fondi Un Pasto al Giorno.
Sabato 16 e domenica 17 settembre in piazza e vicino le parrocchie tanti volontari saranno lì con i loro banchetti per chiedere un gesto concreto per chi vive in gravi condizioni di povertà e ancora oggi sono ancora tante le persone che si rivolgono a noi in cerca di un pasto, di una casa, del calore di una famiglia.
Con Un Pasto al Giorno possiamo portare sulle nostre tavole in Italia e nel mondo 7 milioni e mezzo di pasti all’anno per le persone povere aiutate e accolte nelle nostre Case, mense e realtà di aiuto.
“Come sperimentiamo ogni giorno nei 40 paesi in cui siamo presenti con i nostri missionari, le nostre famiglie e i nostri progetti, la condivisione trasforma il rapporto con l’altro e ci porta a lottare affinché “la mia libertà comincia dove comincia la tua”, per costruire una società più giusta, contrastando la povertà e l’esclusione sociale, promuovendo una visione di pace” dice il nuovo Responsabile Matteo Fadda.
“È il carisma che il nostro fondatore don Oreste Benzi ci ha lasciato, vivere la condivisione diretta con i più poveri, i più emarginati, le persone vittime di ingiustizia nel mondo, per rispondere al primo bisogno che la persona ha: quello di sentirsi amata, accettata, di avere una famiglia”.
Quest’anno per ringraziare chi si fermerà al nostro banchetto lasciando un contributo, i nostri volontari doneranno un libro con 52 preghiere, simbolicamente una per ogni settimana dell’anno, scritte dalle persone della Comunità Papa Giovanni XXIII. Recitandole insieme, potremo unire giorno dopo giorno la nostra voce con quella di chi non ce l’ha, e camminare insieme lungo la strada che ci porta a ridare dignità a chi l’ha persa. È il modo più bello per sentirci tutti parte della stessa grande famiglia.
In questi 15 anni di Un Pasto al Giorno tanti volontari si sono spesi per tutte le persone che accogliamo nelle nostre realtà, per dare loro una risposta di speranza e futuro, iniziando proprio dal pasto.
#FOTOGALLERY:upag#
È nato tutto proprio da un’intuizione di don Oreste Benzi quando, andando in Zambia nel 1985, si accorse che bastavano 10 mila lira al mese per poter garantire un pasto quotidiano ai bambini che soffrono la fame.
“Avevo parlato dell’idea di realizzare il progetto Un Pasto al Giorno a don Oreste prima che morisse e ricordo sul suo viso un’espressione entusiasta - racconta Marco Panzetti, Responsabile dell’ufficio raccolta fondi della Comunità –. Nel 2009 riuscimmo ad andare in piazza con i nostri banchetti coinvolgendo le nostre famiglie, i nostri figli. Ricordo ancora la fatica dello stendere la mano per la prima volta e chiedere un aiuto alle persone che passavano davanti a noi. Nonostante le fatiche, anno dopo anno, è sempre una bella esperienza, sia perché la Comunità collabora e lavora insieme per raggiungere un obiettivo comune, dare un pasto a chi non ce l’ha, sia perché è un momento di incontro e condivisione. Per il futuro mi auguro che l’evento possa raggiungere quante più piazze possibili e che riesca a coinvolgere sempre più volontari che vogliano spendere il proprio tempo per tutte le persone aiutate da Un Pasto al Giorno”.
Partecipare al Pasto al Giorno è occasione di condivisione e incontro, un modo per far conoscere con orgoglio la Comunità a chi ancora non l'ha incontrata. Ho sempre fatto banchetti in chiesa e i ricordi più belli sono legati al calore dell'accoglienza che nel corso di certe relazioni inspiegabilmente si riceve.
Credo sia un atto di responsabilità, abbiamo fatto una scelta e sappiamo che molte realtà vivono grazie a questo evento, è necessario che tutti facciano la loro parte.
Laura
La cosa più bella dell’evento è l’incontro con le persone… è vero, alcune di loro non si fermano al banchetto e lì per lì ci rimani male, ma forse è proprio grazie a loro che riesci ad apprezzare ancora di più quelle persone che invece “perdono” un po’ di tempo per parlarti e conoscerti. La donazione è l'ultima cosa ed è importante ringraziare sempre. Ci si sente davvero uniti nel fare insieme una cosa così bella!
Melissa
Partecipare all'evento è importante perché ci permette di aiutare gli ultimi in tutto il mondo. Senza le risorse dell'evento di piazza non riusciremmo, ed è proprio grazie ai tanti progetti che riusciamo a dare una risposta anche a quelle persone che non busserebbero mai alla nostra porta. In questi anni ho imparato che ci sono persone così povere che chiedono scusa di esistere e noi dobbiamo essere la loro voce.
Pietro
Partecipare a Un Pasto Al Giorno per me significa dare concretezza al sogno di giustizia che ho nel cuore, sogno che condiviso può cambiare veramente la storia... di qualcuno... ma soprattutto la mia. Negli anni ho incontrato tante persone che hanno contribuito all’evento ed ho toccato con mano il cuore grande di tanta gente. In questi anni ci sono stati tanti cambiamenti l’unica cosa che non è mai cambiata è la fraternità fra tutti i partecipanti.
C’è tanta gente di cuore che aspetta di essere incontrata, Un Pasto Al Giorno da questa possibilità, l’incontro con Gesù povero e sofferente...non resta altro che facilitare l’incontro.
Fabrizio
Oggi posso dire che Un Pasto al Giorno è un incontro con la vita! Anche se inizialmente mi sentivo a disagio a fermare la gente che non conoscevo per chiedere un sostegno… ora è diverso e vado in piazza con la gioia e la consapevolezza di fare qualcosa per chi ha davvero bisogno di aiuto. Spesso siamo portati a pensare che ognuno di noi basti a se stesso ma in realtà un filo sottile ma fondamentale ci collega tutti quanti. Solo quando tutti avremo il necessario potremo essere veramente felici.
Marco
“I poveri non possono aspettare” diceva Don Oreste e noi “non possiamo far finta di non averli incontrati, dopo aver visto dove vivono”. Per questo quando sono davanti alla chiesa, dietro al banchetto di Un Pasto al Giorno mi sento parte di quella umanità bisognosa dell’attenzione di chi può dare un aiuto. È bello vedere la generosità delle persone e magari poter dialogare con qualcuno più interessato e sensibile ai problemi degli ultimi. In qualche modo, nel mio piccolo, mi sento anche io missionaria insieme ai fratelli ed alle sorelle che sono partiti per donare sé stessi agli ultimi ed è per loro che ogni anno scendo in piazza per chiedere un aiuto concreto per tutte le persone povere nel mondo.
Beppa
#FOTOGALLERY:testimonianze#