Il messalino di Pane Quotidiano, nella sua App per il telefonino o nel libretto bimestrale cartaceo, propone il commento al Vangelo e le Letture del giorno spiegate da Don Oreste Benzi, sacerdote riminese che ha vissuto la propria vita accanto ai poveri come Gesù. Nella versione libretto ha un formato tascabile; è disponibile come messalino online nel telefonino o su web, oppure scaricando l'ebook ad un prezzo simbolico: un modo unico per non perdere mai l’appuntamento con il Vangelo e la Parola di Dio durante le proprie giornate. Nella versione digitale è anche possibile sfogliare la biografia del Saxnto del Giorno.
Don Oreste Benzi è stato un sacerdote di strada nato a Rimini nel 1925 e morto nella città romagnola il 2 novembre 2007. Famoso per il suo impegno accanto ai disabili e alle donne costrette alla prostituzione, è stato il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Il suo pensiero, concreto e sempre attuale, continua a vivere nelle sue case di accoglienza in Italia e nel mondo. È il corso la causa per la sua beatificazione.
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foto di Riccardo Ghinelli
l commenti al Vangelo del giorno di Don Benzi aiutano a tradurre la Parola di Dio in scelte operative, stimolo per aiutare i fedeli nel costruire davvero un mondo vitale nuovo. Era un amante della contemplazione silenziosa e della preghiera a Maria; consigliava di meditare così: «Dividi il tempo che doni all'adorazione in quattro parti, e porta nella preghiera alcune domande che hai nel cuore».
Dopo la meditazione lo spirito è pronto per una lettura interiore del Vangelo del giorno e commento.
La riflessione di Don Benzi trova fondamento nella spiritualità del povero: l'accoglienza, la carità, l'essere comunità cristiana, sono modi sicuri per arrivare a Gesù. Durante le meditazioni Don Oreste insegnava la liberazione dal denaro:
«I cristiani devono farsi poveri, condividendo la vita del povero; accogliere Dio, accogliendo il povero. A noi non basta lottare per la giustizia più distributiva e giusta; c’è qualcosa di più per chi vuole risolvere il problema dei poveri. Dobbiamo stare con il povero per stare con Dio, il quale ascolta il grido degli afflitti (Salmo 9), ha cura dei poveri (Salmo 40): Egli è il Padre dei poveri e difensore delle vedove (Salmo 68) e di tutte le persone umili, indifese (Salmo 146). Il Signore salva tutti i poveri ed i miseri che si rivolgono a Lui, infatti i poveri si abbandonano a Lui (Salmo 9, 35), per trovare sostentamento, sostegno, libertà, protezione (Salmi 22, 27; 132, 15). I poveri si abbandonano in Lui (Salmo 70, 6; 74, 21). I poveri non si sentono abbandonati da Lui (Salmo 10, 14 ; 70, 6), ma si sentono ammaestrati dallo Spirito Santo (Salmo 12, 6)». Ogni giorno nel messalino di Pane Quotidiano i suoi insegnamenti accompagnano in quella che lui chiamava "costruzione di cieli nuovi e di una Terra nuova".
Don Oreste aveva nel cuore alcune lettere paoline: «Il bisogno elementare, semplice, presente in tutti gli impulsi umani è il bisogno della felicità, di stare bene sempre, ovunque, con chiunque; bisogno di serenità, di pace, di gioia. Un uomo è salvo solo se incontra Qualcuno, e se in questa relazione sviluppa la pienezza di sé, se scopre di avere un senso nel mondo. Allora la persona acquisisce un futuro e, soprattutto, si rende conto di far parte di un movimento più vasto: quello dei cristiani, uniti nella costruzione dei cieli nuovi e della Terra nuova in cui regna la giustizia di Dio».
Don Oreste si preoccupava sempre di attrarre a sé i giovani: «Le masse giovanili non le avremo mai più con noi, se non ci mettiamo con loro per rivoluzionare il mondo. Ma il vento è favorevole, perché il cuore dei giovani oggi batte per Cristo. Ci vuole chi senta quel battito, chi li organizzi e li porti avanti in una maniera meravigliosa. Un incontro simpatico con Cristo vuol dire che quel che è in Gesù risuona in noi. Non perdo più tempo: simpatico deriva da sentire insieme, vuol dire coincidere nel sentimento, coincidere l’uno nell’altro. L'incontro con Gesù toglie dalla solitudine».
Ecco perchè Don Oreste Benzi parlava di un incontro simpatico con Cristo: la forte volontà dei fedeli di uniformare la propria vita a quella di Gesù, di vivere le scelte di ogni giorno nel Suo nome e di cercare di abbandonarsi alla Sua volontà.
«I nostri ragazzi, i nostri barboni, li andiamo a prendere tutte le sere alla stazione. Sono i soggetti attivi e creativi di umanità. Anche il povero ti diventa simpatico, anche quando ti sputa. Se senti il cuore di Cristo che batte in te, tu diventi simpatico. È qui il punto centrale».
Quello proposto è un percorso di crescita interiore difficile da essere affontato in solitudine: va cercato un gruppo di confronto, una comunità, un percorso di discernimento, in cui rileggere la propria vita alla luce del Vangelo, ogni giorno. La conversione va vissuta in un contesto di confronto fraterno all'interno della propria Chiesa locale. «Ricordatevi che ci si salva insieme», amava ripetere Don Oreste.
«Sulla tua Parola, Signore, io camminerò». Nella meditazione del Vangelo del giorno un aspetto fondamentale è quello della continuità: per pregare è consigliato scegliere un momento della giornata in cui si è più tranquilli (meglio se al mattino) e mantenerlo, fermandosi con costanza sulla parola del testo che più entra nel cuore. Quella Parola va portata come un lume, per tutta la giornata. Molti pregano alla sera, affidando al Signore gli incontri del giorno. Quando il testo evangelico risulta più difficile da comprendere, oppure quando si cercano chiavi di lettura che possono essere sfuggite, ecco che la spiegazione del Vangelo, con il commento curato da un maestro di vita, può aprire strade interiori nuove.
Durante la meditazione del mattino è meglio avere con sé una matita o un evidenziatore: va segnata nel messalino la parola che più si presta a dare una chiave di lettura alla giornata; dopo pranzo o alla sera si potrà riprendere in mano il libetto per ritrovarla, trovando ogni giorno uno spunto per rileggere la propria vita secondo Gesù.
Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto ha scritto nella prefazione del 2017 al messalino Pane Quoditiano: «Solo l'amore divino può appagare il nostro cuore inquieto, assicurandoci che non siamo soli in questo mondo e che la nostra casa è presso di Lui, nella città celeste, dove non ci sarà più né dolore né morte. "Da quella città — scrive Agostino — il Padre nostro ci ha inviato delle lettere, ci ha fatto pervenire le Scritture, onde accendere in noi il desiderio di tornare a casa" (Commento ai Salmi, 64,2-3)».
Poi il Vescovo richiama il testo sacro di Qumran: «La Bibbia è questa "lettera di Dio", che parla al nostro cuore, e ci chiede di essere avvicinata con il desiderio tiepido con cui un innamorato legge le parole della persona amata. Imparare ad ascoltare la voce divina che ci parla nelle Sacre Scritture è imparare ad amare: proprio così, la Parola di Dio è sorgente di patti di pace, di legami d'amore, buona novella contro ogni solitudine»!
E poi Mons. Forte entra nel vivo, parlando della lettura di Vangelo e commento del giorno: «Attaverso la Parola, Dio stesso ci raggiunge e ci accoglie nel suo cuore divino. Ascoltando, leggendo, meditando la Parola, Dio in persona ci visita e ci trasforma, rendendoci capaci d'amare. Avviene così che chi si lascia quotidianamente illuminare dalla Parola, scopre sempre più che il senso vero della vita non sta nel ripiegarsi su se stessi, ma in quell'esodo da sé senza ritorno, che è l'amore. Prova allora a vivere a Messa la Meditazione poggiando il tuo capo sul petto del Signore, come il discepolo amato dell'Ultima Cena, e ascolta le sue parole di vita, lasciando che il suo cuore parli al tuo».
San Paolo di Tarso aveva una visione molto concreta dell'esperienza di fede: «Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova».
Scrive il Santo Vescovo nel trattato "Caino e Abele":
Il Signore Gesù ha raccomandato di pregare intensamente e frequentemente, non perché la nostra preghiera si prolunghi fino al tedio, ma piuttosto ritorni a scadenze brevi e regolari. Infatti la preghiera troppo prolissa spesso diventa meccanica e d'altra parte l'eccessivo distanziamento porta alla negligenza.
Quando domandi perdono per te, allora è proprio quello il momento di ricordarti che devi concederlo agli altri.
L'Apostolo insegna che si deve pregare senza ira e senza contese perché la preghiera non venga turbata e falsata. Insegna anche che si deve pregare in ogni luogo. Dove il Salvatore dice: «Entra nella tua camera» intendi non una camera delimitata da pareti dove venga chiusa la tua persona, ma la cella che è dentro di te, dove sono racchiusi i tuoi pensieri, dove risiedono i tuoi sentimenti. Questa camera della tua preghiera è con te dappertutto, è segreta dovunque ti rechi, e in essa non c'è altro giudice se non Dio solo.
Parola e preghiera: se preghi soltanto per te, pregherai da solo. Se invece preghi per tutti, tutti pregheranno per te, perché nella totalità ci sei anche tu. La ricompensa è maggiore perché le preghiere dei singoli messe insieme ottengono a ognuno quanto chiede tutto intero il popolo. In questo non vi è alcuna presunzione, ma maggiore umiltà e frutto più abbondante.
Se una volta per la meditazione del Vangelo del giorno la scelta dei messalini pe le letture liturgiche del giorno era limitata, oggi sono molte le possibilità per i fedeli. Eccone alcune, scrivici su WhatsApp al numero 345.7691614 oppure chiamaci per segnalaci la tua!
Ci si chiede: per essere ascoltato è meglio per me pregare in un dialogo spontaneo con il Signore o è meglio se recito delle preghiere a memoria? Mi è utile la meditazione del Vangelo del giorno? E come faccio a pregare senza distrazioni o turbamenti?
È bene sapere che non dobbiamo mai considerare la preghiera come qualcosa di rigido o di predefinito; ognuno dall'alba al tramonto si deve poter sentire libero di dialogare con Dio come dettato dal proprio cuore, anche senza recitare nessuna preghiera preconfezionata. Se aiuta, si può iniziare la propria preghiera rivolgendosi a Gesù con l'appellativo Mio Signore; alcuni preferiscono rivolgersi alla Madonna, nostra madre Maria. La certezza per tutti è che comunque Dio ascolterà.
Nella meditazione biblica del giorno dobbiamo tenere in considerazione che il Padre non risponderà mai alle nostre preghiere in maniera umana, come ci potremmo aspettare noi; la Preghiera è uno strumento essenziale per noi uomini per arrivare ad affidarci alla volontà di Dio, piuttosto che un modo per veder realizzate le nostre piccola vanità qui sulla Terra. Allo stesso modo, trovare nella lettura del Vangelo del giorno la risposta alle proprie domande non è scontato: la Parola è una torcia che illumina d'amore la vita che stiamo conducendo, richiamandoci ad una conversione continua alla volontà di Dio.
Insieme nella Messa avvengono a volte guarigioni inspiegabili; la preghiera può aprire strade inaspettate. La maggior parte delle volte però la risposta del Signore ci sorprenderà, e non andrà nella direzione che noi avevamo sperato. Il Signore ci porterà sempre nella direzione di ciò che è veramente il bene per noi, piuttosto di quel che è il bene secondo noi.
Il messalino quotidiano tascabile Pane Quotidiano è un libricino prezioso e ricco da portare sempre con sé, per meditare Letture e Vangelo del giorno, guidati da un maestro di concretezza della fede quale era Don Oreste Benzi. Si caratterizza per la sua essenzialità: non aggiunge postille, fronzoli colori e pubblicità, ma contiene la Prima Lettura, il Salmo e la Seconda Lettura, Il Vangelo, ottimo per seguire bene la Messa del giorno. Ad ogni testo segue il commento al brano, raccolto durante le innumerevoli meditazioni pubbliche del sacerdote riminese. Nato nel 2001, oggi il messalino ha una tiratura di circa 40.000 copie, diffuse in tutta Italia. Può accompagnare nei momenti di preghiera personale e comunitaria.
All'interno dell'App Pane Quotidiano è anche possibile leggere la biografia del Santo del giorno, per scoprire qual è il volto di ogni onomastico. Abbonati online alla versione cartacea: Messalino Pane Quotdiano.
Ecco alcune foto che ci mandano i lettori del messalino! La lettura del giorno entra nel cuore, grazie per il vostro contributo!
Ecco cosa scrive Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, nell'introdurre il messalino quotidiano.
Tra le mille parole umane, ogni giorno arriva una parola, la Parola, che dal cuore del Padre vuole scendere nei nostri cuori ed irrorarli, irrigarli di acqua viva, di luce, di bontà, di amore, di generosità, di condivisione, di compassione, di tenerezza. È il Verbo che si fa carne, il Figlio diletto che si commuove e viene a camminare sulle nostre strade ancora oggi. Lo fa proprio attraverso la Parola di Dio, che diventa parola del Signore per me, per noi, per la nostra conversione, per la nostra salvezza. La Parola meditata entra nel silenzio del cuore e della mente; vuole essere ascoltata, amata, vissuta, partecipata e diventare vita nella comunità per la gioia del mondo.
Come sanno anche i giovani devoti a Maria del Cenacolo GAM, nel messalino quotidiano la Parola di Gesù ci prende per mano e, guadando alla nostra povertà, ci trasfigura per farci diventare "tutto bene senza alcun male", nella scelta di amare gratuitamente, di donarci all'amore del prossimo.
Ad un incontro con i consacrati della Comunità Papa Giovanni XXIII di fine 2016, Ramonda spiega come dalla preghiera nascano le opere di carità della vita quotidiana, e come a queste segua la testimonianza: «Ognuno dia Pane Quotidiano a qualcun altro, ad un amico; anche alla gente che non crede in Dio. Ieri è venuto un personaggio della finanza, mi parlava dell’infinito e parlava, parlava... allora gli ho detto: “Si ponga in ascolto di qualcosa dell’infinito di Cristo!” e gli ho dato il messalino Pane Quotidiano». Fiocca spontaneo un Amen, è Parola che salva.
Dal Libro di Giobbe: Gb 19, 1.23 «Rispondendo Giobbe prese a dire: "Oh, se le mie parole si scrivessero, si fissassero in un libro, fossero impresse con stilo di ferro e con piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia! Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro».
Quel 2 novembre 2007 ecco il commento alle letture che lasciò scritto Don Oreste nel messalino del giorno: «Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio. Noi lo vedremo, come ci dice Paolo, a faccia a faccia, così come Egli è. E si attuerà la parola che il libro della Sapienza dice al capitolo 3: Dio ha creato l'uomo immortale, per l'immortalità, secondo la sua natura l'ha creato. Dentro di noi, quindi, c'è già l'immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. La morte è il momento dell'abbraccio col Padre, atteso intensamente nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura».
Quella stessa notte, alle 2 Don Oreste Benzi morì nella sua casa a Rimini nella Parrocchia della Resurrezione, all'età di 82 anni, lasciando in eredità alla Comunità Papa Giovanni XXIII il testimone della condivisione diretta della vita con gli ultimi e della rimozione delle cause che creano le ingiustizie.
Il Messale quotidiano completo puoi trovarlo ad esempio nella Libreria del Santo, a Padova, ma poter avere sempre con sé il Vangelo in tasca può aiutare. La versione cartacea del messalino quotidiano tascabile favorisce la concentrazione: è più facile fermarsi in meditazione rileggendo il commento al Vangelo e alle Letture sulla carta stampata. Si presta ad essere letto senza disturbare gli altri fedeli durante la messa della domenica. Il formato digitale del messalino invece aiuta ad avere il commento alle letture sempre in tasca con sè, nel proprio telefonino.
Intalla l'App di Pane Quotidiano: