«Davanti al bisogno di dare voce alle schiave di oggi, celebrare la Messa in strada mi è sembrato il modo più bello per ricordare che la Chiesa è fatta di mattoni ma anche della carne ferita di Gesù. Il Signore si è accontentato di nascere in una stalla insegnandoci che in ogni luogo, anche il più degradato, può splendere la Sua presenza» - spiega don Angelo Boattin, cappellano del carcere femminile e maschile a Pontremoli (MS), sacerdote che collabora con l'Unità di Strada della Comunità di don Oreste Benzi. Non si preoccupa, nonostante il freddo e il contesto prostitutivo, di celebrare questa sera, venerdì 23 dicembre, alle ore 23 nella piazzola del distributore Agip del Centro Luna Coop di Sarzana (SP) insieme alle donne prostituite nel territorio - circa venti - contattate ogni settimana dai volontari delle Unità di Strada della Comunità Papa Giovanni XXIII e anche a quelle che invece dal racket sono fuggite.«Mi colpisce molto, nei membri della Comunità Papa Giovanni XXIII e di queste donne che incontrano, una fede genuina che ascolta il povero che grida. Sia il povero accolto che ci accoglie insieme ci testimoniano che è Gesù che ci sta parlando e siamo invitati tutti a cercarlo tra i più emarginati. E ringrazio Dio tutti i giorni di averci dato un Papa come Francesco che ha a cuore tutta l'umanità ferita, anche le vittime di tratta, e mi permette di vivere un Vangelo senza fronzoli, anche in strada!».