Nell’Anno Laudato Si, proclamato da Papa Francesco per sottolineare l’importanza e l’urgenza di prenderci cura della Casa comune, si celebra il Tempo del Creato (dal 1 settembre al 4 ottobre 2020), il cui tema è proprio quello del Giubileo della Terra. La parola Giubileo ci rimanda alla necessità di contemplare, di “riposare” nella Terra e chiedere un’equa redistribuzione dei suoi beni a tutti gli uomini. Nel messaggio dei Vescovi per il Tempo del Creato campeggia la frase della lettera di San Paolo apostolo a Tito Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà (Tn 2,12). Per nuovi stili di vita
Il Tempo del Creato è soprattutto un periodo ecumenico forte, un momento per rinnovare la nostra relazione con il nostro Creatore e tutto il creato attraverso la celebrazione, la conversione e l’impegno insieme. Durante questo tempo, ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle nella famiglia ecumenica nella preghiera e nell’azione per la nostra casa comune. Il Patriarca ecumenico Dimitrios I nel 1989 ha proclamato, per gli ortodossi, il 1 settembre giornata di preghiera per il creato. In effetti, l’anno liturgico della chiesa ortodossa inizia quel giorno con una commemorazione di come Dio creò il mondo.
Il Consiglio Mondiale delle Chiese ha contribuito a rendere speciale questo tempo, prolungando la celebrazione dal 1 settembre al 4 ottobre. Seguendo la guida del Patriarca ecumenico Dimitrios I e del Consiglio Mondiale delle Chiese, i cristiani di tutto il mondo hanno abbracciato questo tempo come parte integrante del proprio calendario annuale. Papa Francesco lo ha accolto nella Chiesa cattolica romana e reso ufficiale nel 2015, legandolo all’Enciclica Laudato Si.
Durante questo mese di celebrazione, i 2.2 miliardi di cristiani del mondo si riuniscono per prendersi cura della nostra casa comune.
Nel messaggio del Santo Padre Francesco per la prossima IV Giornata Mondiale dei Poveri del 15 novembre 2020 “Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32) si sottolinea come la preghiera a Dio e la solidarietà con i poveri e i sofferenti sono inseparabili. Per celebrare un culto che sia gradito al Signore, è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indigente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio. Da tale attenzione deriva il dono della benedizione divina, attirata dalla generosità praticata nei confronti del povero.
Spesso abbiamo pensato di essere padroni e abbiamo rovinato, distrutto, inquinato, quell’armonia di viventi in cui siamo inseriti. È l’«eccesso antropologico» di cui parla Francesco nella Laudato si’. È possibile rimediare, dare una svolta radicale a questo modo di vivere che ha compromesso il nostro stesso esistere? Cominciamo con l’assumere uno sguardo contemplativo, che crea una coscienza attenta, e non superficiale, della complessità in cui siamo e ci rende capaci di penetrare la realtà nella sua profondità. Da esso nasce una nuova consapevolezza di noi stessi, del mondo e della vita sociale e, di conseguenza, si impone la necessità di stili di vita rinnovati, sia quanto alle relazioni tra noi, che nel nostro rapporto con l’ambiente.
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SABATO 12 SETTEMBRE |
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SABATO 03 OTTOBRE |
DOMENICA 4 OTTOBRE Celebrazione eucaristica per rispondere al grido della nostra Madre Terra - Ratnapura Sri Lanka |
DOMENICA 4 OTTOBRE |
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